Legalizzano tutti
Mentre in Italia la destra al potere riporta il dibattito indietro di decenni, nel resto d’Europa sono sempre di più gli stati che prendono in considerazione la depenalizzazione o la legalizzazione della cannabis per un vero cambio di paradigma umano, sociale ed economico
L’ultimo Paese in ordine di tempo che sta considerando la legalizzazione della cannabis come il primo passo per cambiare le politiche sulle droghe e aprirsi a una nuova economia in Europa è la Repubblica Ceca, che dice di voler prendere a modello l’idea di regolamentazione della Germania ma contemplando anche i Cannabis Social Club.
In Europa il tema è al centro della discussione già da tempo, ma è stato l’annuncio della Germania a fare da catalizzatore mostrando a tutti che si tratta di una possibilità concreta.
L’idea viene lanciata alla fine del 2021 quando, dopo la formazione della nuova coalizione di governo composta da Socialdemocratici (SPD), i Verdi e il Partito Liberale Democratico (FDP) fanno trapelare la volontà di introdurre una «distribuzione controllata di cannabis per gli adulti a scopo di consumo in negozi autorizzati». Questo: «controllerebbe la qualità, impedirebbe il passaggio di sostanze contaminate e garantirebbe la protezione dei minori», secondo l’accordo di coalizione.
Pochi mesi dopo è il nuovo commissario per gli stupefacenti, Burkhard Blienert, a rompere gli indugi, confermare il piano e rincarare la dose sottolineando in un’intervista che: «Mi preoccupo di proteggere e aiutare le persone, non di punirle. Con la vendita controllata e regolata della cannabis in Germania, faremo la storia europea», immaginando un approccio che vuole essere rivoluzionario e porterà un «vero cambiamento di paradigma nella politica delle droghe e delle dipendenze».
Questa è la linea tracciata dalla quale non si torna più indietro: spostare il focus dai benefici economici, che sono enormi e in Usa rappresentano il vero traino delle legalizzazioni grazie alle centinaia di migliaia di posti di lavoro e a fatturati milionari che si traducono in tasse, a quelli sociali. Di più, perché il commissario tedesco sottolinea quello che sarebbe un cambio di passo storico: smetterla di considerare l’uso di stupefacenti come una minaccia da estirpare con la repressione violenta, per iniziare a considerarlo come un fenomeno sociale e sanitario e trattarlo di conseguenza. Significa, in parole povere, smetterla di criminalizzare e arrestare i semplici consumatori, e immaginare delle politiche che vadano oltre la guerra alla droga portata avanti in occidente negli ultimi 50 anni.
È bastato l’annuncio e in Germania si sono moltiplicati gli investimenti nel settore della cannabis medica, già legale e ormai il più grande in Europa, mentre si ipotizza che la legalizzazione sarebbe una manna anche per il turismo.
E anche in Europa, se la Germania procederà in questa direzione, si aspetta un effetto domino alla pari di quello che si è osservato in Usa dopo che il Colorado aprì le danze nel 2014.
«Ci sarà sicuramente un effetto domino», ha dichiarato Justus Haucap, direttore dell’Istituto di Economia della Concorrenza di Düsseldorf e riportato dal Guardian. «I Paesi europei che hanno un problema molto più grande con il consumo illegale di cannabis, come la Francia, stanno osservando molto da vicino ciò che la Germania sta facendo in questo momento».
A maggior ragione dopo che il ministro della Salute Karl Lauterbach ha presentato al Cancelliere Olaf Scolz il documento fondamentale su come verrà implementata alla fine di ottobre, anticipando che la legge potrebbe essere presentata nei primi mesi dell’anno.
E intanto gli altri Paesi europei non stanno a guardare.
REPUBBLICA CECA – DISCUSSIONE IN CORSO
Proprio sulla scia di ciò che sta accadendo in Germania, nella Repubblica Ceca il coordinatore nazionale antidroga Jindřich Vobořil ha presentato il piano nazionale per la legalizzazione della cannabis a ottobre del 2022. Secondo il politico: «Il piano d’azione avrà cinque chiare priorità: il mercato controllato, le tasse, ovvero la loro migliore riscossione e una definizione della politica fiscale. Questa è una novità nei nostri piani d’azione». E per far capire che fanno sul serio subito dopo il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, ha comunicato l’istituzione di un gruppo di lavoro, composto da specialisti del settore, per discutere della legalizzazione della cannabis per uso adulto nel Paese. In questa occasione Vobořil ha voluto puntualizzare che nel modello di legalizzazione che stanno studiando, troveranno spazio anche i Cannabis Social Club sul modello spagnolo.
IRLANDA – UNA LEGGE PER LA DEPENALIZZAZIONE
L’Irlanda, dopo aver approvato nel 2021 una legge che disciplina la cannabis medica nel Paese, ora è protagonista di un’iniziativa che potrebbe portare alla depenalizzazione del consumo di cannabis. A novembre infatti è stata proposta una legge breve e concisa che, se fosse approvata, porterebbe alla depenalizzazione dell’uso e del possesso di cannabis fino a 7 grammi. Gino Kenny, il politico del partito di sinistra di People Before Profit che ha proposto la legge, ha dichiarato che questo sarebbe solo il primo passo in attesa di una completa regolamentazione.
MALTA – L’AUTOPRODUZIONE È LEGALE
Il più piccolo Paese europeo è stato il primo a rendere legale l’autoproduzione di cannabis e il consumo. Secondo la legge, gli adulti possono possedere legalmente fino a 7 grammi di cannabis senza il rischio di arresto o confisca. Sono anche autorizzati a coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa per famiglia e a conservare in casa fino a 50 grammi di cannabis essiccata in qualsiasi momento. Il prossimo passo, attualmente in discussione, potrebbe essere quello della creazione di Cannabis Social Club.
LUSSEMBURGO – DEPENALIZZATA E IN FASE DI DISCUSSIONE
Era stato il primo paese ad annunciare prima la legalizzazione e poi l’autoproduzione, senza però riuscire a raggiungere nessuno dei due obiettivi. Attualmente nel Paese il consumo di cannabis è depenalizzato. Sul sito del governo è possibile leggere che, comunque, il progetto di legalizzazione per la legislatura che finirà nel 2023 è solo stato accantonato a causa della pandemia. Il prossimo passaggio dovrebbe essere quello di rendere legale l’autoproduzione, dopo aver cambiato la legge attuale per consentire il commercio dei semi di cannabis a livello nazionale.
OLANDA – AL VIA IL PROGETTO PER LA PRODUZIONE CONTROLLATA
Anche in Olanda la cannabis non è legale, ma il consumo per gli adulti è depenalizzato. Nel 2023 invece dovrebbe partire il progetto, rimandato più volte, che dovrebbe vedere la prima fornitura di cannabis autorizzata dallo stato in 10 città.
SPAGNA – CANNABIS SOCIAL CLUB
Anche in Spagna la cannabis è stata depenalizzata, ma non è legale, per l’uso personale e per la coltivazione. Il cambiamento più grande, oltre alla legge recente che disciplina la cannabis terapeutica e autorizza la vendita in farmacia, è stato quello portato dai Cannabis Social Club, nati grazie alla zona grigia della legge spagnola che non prevedeva come reato il consumo in luoghi privati.
NORVEGIA – DISOBBEDIENZE CIVILI PER CAMBIARE LA SITUAZIONE
In Norvegia è legale solo l’uso medico, ma nel 2022 gli attivisti si sono fatti sentire, portando la cannabis davanti al Parlamento per chiedere una regolamentazione.
SVIZZERA – AL VIA LA LEGALIZZAZIONE SPERIMENTALE
Nonostante sia nel cuore dell’Europa, la Svizzera non fa parte dell’Unione europea, e quindi può decidere le proprie politiche in materia in modo più libero. L’iniziativa della legalizzazione sperimentale, che prevede la vendita controllata di cannabis ad uso adulto nelle farmacie e nei negozi creati appositamente in diverse città, è stata rimandata e dovrebbe iniziare proprio in questi mesi dalla città di Basilea con cannabis prodotta localmente.
DANIMARCA – LA CITTA DI COPENAGHEN VUOLE LEGALIZZARE
In Danimarca è legale la cannabis medica, ma la città di Copenaghen vuole fare un passo in più e nel 2022 ha chiesto di poter gestire la propria politica sulla cannabis all’interno della città. La mozione presentata all’inizio di marzo al Parlamento mette nero su bianco la volontà di gestire la cannabis in un altro modo, permettendo ai suoi cittadini di coltivarla e possederla.
UK – LONDRA GUIDA IL CAMBIAMENTO
A Londra, per la prima volta nella sua storia, nel maggio 2022 è stata creata una commissione per studiare la depenalizzazione della cannabis. È stata voluta dal sindaco Sadiq Khan è sarà presieduta da Lord Charlie Falconer, ex segretario alla Giustizia. Una volta completato il suo lavoro, la commissione formulerà delle raccomandazioni al Municipio, al governo, alla polizia, al sistema di giustizia penale e ai servizi sanitari pubblici.
PORTOGALLO – L’USO DI TUTTI GLI STUPEFACENTI È DEPENALIZZATO
Il Portogallo è stato il primo (e l’unico) Paese in Europa ad aver avuto il coraggio di depenalizzare l’uso di tutti gli stupefacenti. Correva l’anno 2001 e il paese era in piena crisi per morti da eroina, un fenomeno acuito dalla guerra alla droga, e che è stato debellato cambiando approccio nei confronti delle persone che ne facevano uso. Mentre il Paese è diventato uno dei principali esportatori di cannabis medica, nel 2021 sono state due le proposte di legge per legalizzare la cannabis, alle quali però non è seguita una discussione vera e propria.