Lebron James: segna, “fuma” e passa un blunt
Prima con Christian Wood e poi con Anthony Davis, il quattro volte campione NBA festeggia fingendo di fumare marijuana in campo
Lo scorso 20 novembre nel match contro gli Houston Rockets, vinto alla fine dai LA Lakers per 105-104, il quattro volte campione NBA Lebron James ha sfoggiato la sua nuova esultanza, che ha lasciato tutti a bocca aperta.
LEBRON JAMES: SEGNA E “FUMA” IN CAMPO
Nel secondo quarto della partita “King James”, dopo aver mancato un layup, si è prima avvicinato al compagno di squadra Christian Wood porgendogli uno spinello immaginario, e poi, più avanti nell’incontro, ad Anthony Davis.
Qui Lebron non si è risparmiato, decidendo di mostrare al pubblico l’intero procedimento. Ha infatti prima cacciato una bustina con dell’erba, fatto finta di arrotolarla e poi passarla al compagno Davis per fumarla.
Non sappiamo il motivo preciso per cui l’uomo dei record Lebron James: il miglior marcatore della storia con 39mila punti segnati in carriera abbia compiuto tale gesto, ma il messaggio è forte e chiaro: la cannabis nell’NBA non è più un tabù. A confermarlo sono le ultime decisioni prese dalla National Basketball Association.
LA CANNABIS NELL’NBA NON È PIÙ DOPING: L’ANNUNCIO UFFICIALE
Si ipotizza che la marijuana brucia negli spogliatoi dei professionisti da decenni, tuttavia, onde evitare sospensioni o espulsioni, i giocatori hanno sempre tenuto un profilo basso. Almeno fino a quando gli Stati Uniti hanno iniziato a legalizzare la cannabis sia per uso medico che ricreativo.
Ma l’accordo ufficiale tra l’NBA e l’NBPA (il sindacato dei giocatori) è arrivato solo lo scorso aprile. Il patto rimuove definitamente la cannabis dalle sostanze vietate e dai protocolli di controllo della lega. Oltre a permettere ai giocatori di promuovere l’industria e ad investire nelle aziende produttrici.
A spingere ai tempi la decisione presa dal commissario dell’NBA Adam Silver però non è stato Lebron James, bensì Kevin Durant: uno dei maggiori sostenitori della cannabis tra i giocatori ancora attivi (e prestanti) sul campo.
“Ho chiamato Adam Silver e gli ho chiesto di togliere la marijuana dalla lista delle sostanze proibite – aveva raccontato la star NBA, spiegando che – Non ha effetti negativi su di te“. E lo stesso Durant è l’esempio lampante di come la sostanza non ti impedisca di esprimere il tuo massimo potenziale.
E ancora: “Quando ci siamo visti per discuterne Silver mi ha annusato la puzza addosso, quindi non c’è stato bisogno di molte parole, era tutto sottinteso. È l’NBA. Lo fanno tutti per essere onesti. È come il vino”, ha concluso il due volte campione.