Le vendite dei cannabis in USA arrivano a quota 18 miliardi con un aumento del 67%
Il 2020 ha decretato l’esplosione delle vendite di cannabis negli Stati Uniti, a scopo medico e ricreativo, che hanno fatto segnare un aumento del 67% rispetto al 2019 arrivando ad un totale di 17,9 miliardi di dollari, 7,2 in più rispetto all’anno precedente.
Sono alle stime pubblicate da Leafly, che sottolinea il fatto che “gli americani hanno comprato più erba per sopravvivere a questo 2020”.
Il motivo principale di questa crescita, secondo gli analisti del portale dedicato alla cannabis, è nell’aumento delle dimensione medie degli acquisti da parte dei clienti consolidati, cresciuti dal 25 fino al 40%. Già dal primo lockdown, infatti, la cannabis in USA era stata dichiarata come servizio essenziale, e i dispensari erano rimasti aperti garantendo consegne e prodotti da asporto. Un aumento dettato dalla pandemia e dalle conseguenze sulla vita dei cittadini che per mitigare lo stress si sono rivolti proprio alla pianta delle meraviglie.
Per fare un esempio: da febbraio ad agosto, i dispensari della Pennsylvania hanno riportato un aumento del 70% delle visite settimanali dei pazienti, mentre le vendite di cannabis del New Mexico sono aumentate del 55% nei primi sei mesi dell’anno.
Secondo i dati di Leafly 9 Stati (Arkansas, Connecticut, Florida, Illinois, Maine, New Jersey, North Dakota, Ohio e Pennsylvania), hanno raddoppiato le vendite di cannabis rispetto al 2019.
Per far capire la portata del fenomeno basta sottolineare che nel Maine, che ha finalmente aperto le vendite di cannabis ricreativa dopo quasi quattro anni di ritardi, le vendite di cannabis medica hanno superato quelle di patate, fieno, mirtilli selvatici e latte per diventare il raccolto più redditizio dello Stato.