Le migliori Rap Lyrics sul Basket
Per un attimo facciamo finta di svegliarci in una stanza di un palazzo ad Harlem, nel cuore nero di New York, affacciandoci dalla finestra sulla 55th & 8th strada proprio dove nasce il Rucker Park, ossia il campo da basket all’aperto più ambito del pianeta, meglio conosciuto con il soprannome di “The Mecca”.
Qui senza usare la fantasia mentre Andrea Pecile ne manda “al bar” un paio con il suo cambio di velocità in arresto e tiro, possiamo vedere come Jay-Z o Fat Joe o P. Diddy, The Game, Kendrick Lamar, allenino o finanzino o addirittura giochino nell’EBC Tournament della città che non dorme mai. Si, si, avete capito bene i “rapper” che amano ciò che accade su quei 28 metri che appaiono nei video di Made You Look, di Holdin it Down e di molti altri.
Pharoahe Monch & Allen Iverson
Il Basket e l’Hip-Hop vivono in simbiosi. Infatti nell’Hip-Hop, soprattutto nel Rap Game, le metafore e le citazioni nei testi o meglio ancora nelle cosiddette lyrics sono all’ordine del giorno.
Citando Allen Iverson, giocatore di basket ma anche rapper discreto, nella pancia dello spogliatoio di Gara 1 contro i Lakers nelle NBA Finals ’01: –LET’S GET DIRTY, LET’S GET DIRTY !! da subito!–. Un «newyorkese in esilio» come me! deve partire per forza da Pharoahe Monch con Official.
Il basket, il baseball ed il football sono il centro di tutti i versi del brano ma la seconda strofa è letteralmente devastante:
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«Yo the realness stuck, females Blauch my Knob like Chuck ||
Dispense to standing in count commence to rebound like Buck Williams ||
Three on one like Phi Slamma Jamma
|..|Not Allen Iverson, forget crossin-over shake men
|| Similar to Troy, I bring the pain destined to Aik-man|..|
I walk the earth with my Rod in this Strick-land ||
Promise, people thought I was Thomas Hearns the way I Hit Man.»
Il rapper from NYC con lo street name ispirato dalla bambola Monchhichi, cita per primo Charles Linwood “Buck” Williams, che nel ’99 insieme a gli altri New York Knicks portò la squadra alle NBA Finals contro gli Spurs. Chi sono i Phi Slamma Jamma? Sono i giocatori allenati da Guy V. Lewis della University of Houston classe 1981-82, ossia: Rob Williams, Michael Young, Micheaux, Clyde “The Glide” Drexler e Hakeem “The Dream” Olajuwon. In quella parte, Pharoahe si riferisce al loro contropiede in una situazione di 3 contro 1 che spesso si chiudeva con un schiacciata da capogiro, infatti, lo “slang” del soprannome deriva dalla parola Slam Dunk (schiacciata).
Cita inoltre il velocissimo cambio di mano che spezzava le caviglie ai difensori di Allen “The Answer” Iverson ed usa un gioco di parole su Rodney “Rod” Strickland, ex giocatore della NBA nativo del Bronx, pescato al draft dai NY Knicks e leggenda dei campetti newyorkesi, finito poi nella scuola dei campioni: la OAK Hill Accademy.
Quest’ultimo viene citato in molti pezzi: persino Raekwon si paragona a lui in Triumph con i Wu-Tang Clan, giocatore sublime! Per saperne di più contattami in privato. Comunque Monch chiude il pezzo in grande stile con: «Omnipotent on the D like Clyde Frazier»; “on the D” sta per “in difesa” con il senso di onnipotenza che aveva Walter “Walt” Frazier detto “Clyde”, perché era solito portare il cappello come Warren Beatty, che aveva interpretato Clyde Barrow in Gangster Story, ma per capire la citazione occorrerebbe mandare in play la rubata su Jerry West in uno dei due titoli vinti dai NYK ed il documentario “When the Garden Was Eden”.
Wale e i “What Ifs”
Anche se il brano ha il nome di un leggendario giocatore di football, Wale cita in maniera unica episodi e giocatori come Jordan, Minor, Bias, Bibby ed altri. Ma procediamo con ordine:
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|..|I’m Michael Jordan major, you niggas Harold Miner|…|
Vic Page never made it, Len Bias never made it ||
See God gave us the talent, but the devil make us famous |..|
With this recording I’m as sick as Jordan before Game 6 ||
Jazz talkin, I bet I pick and roll with your bitch ||
You got some paper for me? Hit me on the Hornacek |…|
Man, you Olowokandi I’m just being Pacific I’m just bein’ prolific|…|
All them bitches Converse with me off that React Juice ||
Now Jordan III my shoe, Double M G my crew ||
When you do it big as Manute you make it seem minute ||
Ricky Moore Flightposite, Mike Bibby blue Foams ||
Interscope feeling like Charlotte when they traded Kobe you know? ||
But I let it go, Rozay finna re-up ||
He got himself a Kobe and they stuck with Vlade Divac ||
And we no la de de da|…|
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Parto dal paragonarsi a Jordan sopra Harlod Miner, ex cestista durato poco che aveva il soprannome di “Baby Jordan” appena uscito dal college, deluse con grande rammarico tutte le aspettative vincendo solo 2 NBA Slam Dunk Contest. Bellissimo e anche di “nicchia” il richiamo alle storie di Vic Page e Len Bias, con il talento donato da Dio ma tolto dal diavolo. Infatti entrambi hanno delle bellissime storie a livello collegiale sopratutto Bias (puoi approfondire qui).
Queste storie in gergo newyorkese vengono tradotte in: -One of the greatest “what-ifs” in basketball history-. Basti pensare che Len Bias fu scelto alla numero 2° nel Draft del 1986, dai Boston Celtics di Larry Bird sotto la guida di Red Auerbach e la sua vita si spense qualche notte prima ancora di indossare quella canotta bianco verde con il numero #30. Victor Page invece, leggendario in Washington DC soprattutto negli HOYAS del ’95-’96-’97, spalla perfetta di Allen Iverson. Attualmente fa avanti ed indietro dal carcere ed ha perso anche un occhio.
Un altro riferimento cade su Jordan con la gara 5, “The Flu Game”, delle NBA Finals ’97 contro gli Utah Jazz di Malone, Stockton e Hornacek, dove MJ giocò con una intossicazione alimentare addosso chiudendo con 38 punti e la GAME 6, “The Shoot”, dell’anno dopo che lo consacra il più grande cestista di sempre. Wale è un “head sneakers” e quindi cita: le Jordan III, poi Mike Bibby con le Blue Foams e Ricky Moore con le Flightposite sempre di casa Nike.
Poi usa la vicenda Kobe Bryant – Vlade Divac, nella trade, ossia nello scambio che portò Kobe ai Lakers come la sua fine con la Interscope Records.
Shad senza eguali
I see these kids tryna network, NBC
Plaque and master’s in the same week? NBD
I’m still marching to the same beat: MPC
I just feel like I see the same tweets and MP3s
I guess we not in the same league, MVP
Guess that means we’re in the same league, but I’m 23
That’s LeBron, that’s Jordan either way I’m the best draft: MGD|..|
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Dal romanzo di Philip K. Dick. da cui prese vita Blade Runner nacque un “androide” sotto il nome di Shadrach Kabongo. Questa strofa di Shad è illegale in 52 stati!! infatti lui è nato in Kenya ma cresciuto a Londra, il brano invece l’ha composto in Canada e l’ultima strofa accende il pulmino portando molti rapper con le “JEWELS da record” a scuola. Troppo bella da spiegare, dovrebbe essere lasciata così com’è!.
La sua equazione tecnica – qualità d’espressione non ha eguali.
Lavora, punta in alto!
|…|Fuck waitin’ for an alley-oop || Get up off your ass and work on your jump shot
Get high nigga|…|
You my Sarah Palin baby, we mavericks || Introduce to the Johnson, Magic
What you want, material or passion?
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Le prime righe citate dalla strofa di Phonte sono materiale da tatuaggio per un appassionato del gioco ossia: –smetti di aspettare la palla per una schiacciata al volo, ma alza il culo e lavora sul tuo arresto e tiro, punta in alto–. Invece Rhymefest fa riferimento al titolo dei Dallas Mavericks del 2011 ed al leggendario numero #32 dei Los Angeles Lakers Earvin Johnson Jr detto “Magic”.
Skyzoo & Penny Hardaway
|…|Another day, another dollar, we just tryna get a day ||
And pull a whole decade within a day
Promise you my Penny straight
Straight enough to ’95 Hardaway penetrate ||
And open up a lane if they don’t give a lane|..|
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Sinatra diceva se lo fai a New York lo fai ovunque… Skyzoo in giro sul ritmo della sua Range Rover tra Brooklyn e Broadway. Se poi nei live gira anche con un trombettista (prima seguito da OJ ora da Sean Taylor) è game set and match! Gregory Skyler Taylor è un amante della palla a spicchi come pochi, infatti di riferimenti nei suoi testi ce ne sono, ma è particolarmente innamorato di Anfernee “Penny” Hardaway, fuoriclasse esploso negli Orlando Magic che arrivarono alle NBA Finals nel ’95. Con un paio di caviglie in più si sarebbe parlato forse un po’ meno di Jordan nel ’96-’97, infatti lui insieme a Shaq portarono l’anno prima ai Magic, il titolo di Conference battendo proprio i Chicago Bulls di MJ. Skyzoo oltre a indossare e collezionare tutte le Nike Air Penny indossa spesso la sua canotta con la #1 quindi se mai doveste riguardare il video “Written In The Drums”, non dite che non ve l’avevo detto eh!.
Drake come Steph Curry
If I ain’t the greatest then I’m headed for it // That mean I’m way up //
The 6 ain’t friendly but that’s where I lay up // This shit a mothafuckin’ lay up
I been Steph Curry with the shot Been cookin’ with the sauce, Chef Curry with the pot, boy|..|
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Beh, da 0 a 100… la carriera di Drake! ma anche come quella Wardell Stephen “Steph” Curry II. Siamo testimoni diretti di quello che sta creando oltre oceano, persino il TG1 gli ha dedicato 2 minuti di servizio e pensare che di media non li concede nemmeno alla nazionale italiana di basket. Questi due non sono dei semplici “imbianchini” ma dei Sandro Botticelli… uno prestato all’arte del Rap e l’altro all’arte del basket.
Entrambi ossessivi nelle loro discipline, nessuno dava ad entrambi “du spicci” all’inizio delle loro carriere, ancora ricordo i primi pezzi di Drake con i Little Brother e delle giocate di Curry con la maglia di Davidson College che non entrava nelle Elite Eight dal ’69!. Drake è ossessivo sui testi, non smette mai di migliorarsi nelle liriche, nella pronuncia, lui ha sempre un incastro che lo classifica attualmente nell’olimpo dei rapper. Un po’ come Curry. Infatti quest’ultimo da ragazzo era sempre con il pallone in mano, nel cortile, nelle palestre dove si allenava il padre ed in casa. La sera gli nascondevano il pallone per farlo dormire ma lui nel letto, al buio, quando non riusciva a dormire, si toglieva i calzini, li appallottolava e da sdraiato eseguiva il movimento di tiro finché non entrasse nel mondo dei sogni. Il binomio Curry-Drake è qualcosa di storico: “gemelli ossessivi separati dalla nascita.”
Common, figlio d’arte
http://www.dailymotion.com/video/x2x4d73
|..|I’m going downtown like Julie Brown, I’m the round mound || Not of rebound, but like a hound, I get down
|…|For pest control, I suggest some soul As far as dick I got it but I have no breath control || So gimme a T.O. baby like umm, Chris Webber|..| I got skills like Tim, and I’m coming in a Hardaway || So keep the crossover, Common is a b-boy |…|
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Il nome Lonnie Lynn vi dice qualcosa? no?? aggiungiamoci il soprannome “POPS”, niente ancora? aspettate proviamo Pop’s Rap sul Resurrection’s Album di Lonnie Rashid Lynn, Jr. a.k.a. Common Sense?? niente ancora?? va beh… ci rinuncio. Tutta questa tiritera per dire che Common è cresciuto nel South Side di Chicago sui campetti e con un pallone bianco, rosso e blu da basket sempre in mano perché?? Perché il padre detto “Pops” giocava per i Pittsburgh Pipers della American Basketball Association negl’anni 70. Infatti il figlio oltre a citare e a far parte del jet set della palla a spicchi, ha recitato anche in film e documentari aventi come trama la pallacanestro.
Precisamente in questo brano con: I’m the round mound || Not of rebound fa riferimento ad uno dei soprannomi di Charles Barkley ad una bruttissima giocata costata il titolo NCAA al leggendario artista del post alto, Chris Webber e al cambio di mano devastante di Tim Hardaway detto “bug”. Se poi volessimo aprire una parentesi sul flow e gli incastri lirici di Common chiedete a Nicola Pirozzi di aprire un sito web parallelo, probabilmente non basterebbe tutto “l’internet” del mondo per contenere le informazioni in ogni suo singolo verso.
Last but not least
https://youtu.be/t3Fvd4py7Ks
… text not found …
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Il brano va ascoltato e non letto, ci sono riferimenti di tutti i tipi, dai rapper ai giocatori di basket quali Shaquille, Chris Webber e Cedric Ceballos che hanno provato a fare i soldi col RAP, ovviamente con scarsi risultati qualitativi.
Talenti così non ne sfornano più. Posso continuare a citare pezzi dove il basket è sempre più presente come: World’s Fair – 96 Knicks, Ski Beatz – Go (feat. Jim Jones & Curren$y), The Game – Jurassic 5, Mobb Deep – Flood the Block, Cormega feat. Large Professor – The Come Up, A Tribe Called Quest- The Infamous Date Rape, Macklemore feat. Ryan Lewis – WINGS, Blue Scholars – Slick Watts (per saperne di più su Slick contattami in privato) e molti altri ma rischiamo di far notte.
Che tu faccia rap o meno se ti piace l’Hip-Hop devi andare oltre, è una cultura e niente e nessuno abbasserà mai la radio in un campetto da basket. Ogni volta che scrivi una rima ricordati di andare “sopra al ferro” e come si dice tra gli “addetti ai lavori” se lo fai al “The Mecca” in NYC Lo puoi fare ovunque! dall’altronde il genere l’hanno inventato loro…
a cura di Stefano Nappa