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Le Marche dicono no al 5G

Le Marche dicono no al 5GSeguendo l’esempio di Bruxelles, che è stata la prima città a bloccare la sperimentazione del 5G per le preoccupazioni degli effetti sulla salute, nelle Marche è stata approvata la mozione dei Verdi presentata dal Consigliere regionale Sandro Bisonni contro la Tecnologia di comunicazione 5G per i potenziali rischi per l’uomo. Nell’atto vengono riportate informazioni dettagliate sulle possibili ripercussioni che potrebbe determinare l’applicazione della tecnologia in questione, soprattutto per quanto riguarda il rischio di collegamento con alcuni tipi di tumore.

Intanto aumentano le sentenze che riconoscono la correlazione tra elettrosmog e cancro, quando ci si trova esposti in una condizione multipla e cumulativa. Nella regione Marche è stato scelto di applicare il principio di precauzione visto che con il 5G in Italia si è deciso di condurre una sperimentazione su 4 milioni di italiani, senza autorizzazione preventiva di alcun comitato etico, eludendo il consenso informato e la necessaria informazione sui potenziali rischi.

Tra le città italiane ad avere già una copertura per la nuova tecnologia che permetterà di navigare a 100 Gigabit entro il 2025  ci sono Milano Bari, Matera, L’Aquila, Prato e Roma. Il 5G consentirà di usufruire di contenuti live ad alta risoluzione, videochiamate-telepresenze, applicazioni critiche di internet delle cose in ambito industriale (robot iot), sanitario (telemedicina) e trasporti (auto che si guidano da sole).



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