Le immagini delle detenzioni di massa dei possessori di droghe nelle Filippine
Centinaia di detenuti completamente nudi, seduti a terra e sorvegliati da guardie armate. Sono le immagini entrate in possesso della stampa ieri che testimoniano ancora una volta la folle guerra alla droga promossa dal presidente delle Filippine Rodrigo Duterte.
Gli scatti provengono dalla prigione della città di Cebu e mostrano la fase di registrazione dei fermati. Persone arrestate per sospetto spaccio di sostanze stupefacenti e detenute senza alcun diritto in attesa di processo. Le principali associazioni umanitarie, come Amnesty International e Human Right Watch, hanno già espresso la loro condanna definendo le condizioni di detenzione inumane e intollerabili.
Da quando è stato eletto il presidente Duterte ha lanciato una vera e propria crociata contro spacciatori e detentori di droghe (cannabis inclusa), invitando esplicitamente i poliziotti a sparare senza pietà agli spacciatori ed arrivando al punto di dichiarare: «voglio massacrare i drogati come Hitler fece con gli ebrei».
Pochi mesi fa, proprio il sindaco di Cebu ha premiato con l’equivalente di tremila euro alcuni poliziotti che avevano sparato a degli spacciatori scoperti in flagranza di reato, e ha indicato la disponibilità di altri 18mila euro per elargire premi ad altri poliziotti che uccideranno criminali che non si arrendono alla giustizia.
La campagna contro lo spaccio voluta da Duterte avrebbe provocato già 6000 morti dal giugno 2016, ed ora il presidente , che in patria è soprannominato “il giustiziere”, ha annunciato di voler reintrodurre anche la pena di morte nel paese.
Duterte ha vinto le elezioni con il 39 per cento dei voti, battendo il candidato liberale Mar Roxas e l’indipendente Grace Poe, con un programma in larga parte impostato alla lotta al crimine. Nel paese, è famoso per i suoi modi autoritari e brutali ed in passato è stato accusato di aver costituito gruppi di paramilitari e di aver compiuto diversi omicidi.