Le Banche del tempo: ore al posto di euro
Come primo argomento abbiamo deciso di raccontarvi cosa siano e come funzionino le Banche del tempo. Ci è parso un buon inizio dal momento che questa esperienza sembra la dimostrazione che spesso si tratta solo di cambiare prospettiva, ed ecco che le nostre azioni quotidiane possono trasformarsi in pratiche utili anche agli altri. La Banca del tempo è un istituto di credito un po’ particolare. Presso il suo sportello non si depositano euro e no si riscuotono interessi, ma la disponibilità di scambiare prestazioni con gli altri aderenti utilizzando il tempo come unità di misura per gli scambi.
Gli antenati della Banca del tempo potrebbero benissimo essere individuate nelle forme solidali e di mutuo soccorso sempre esistite nel mondo contadino, tuttavia, l’esperienza più recente di queste strutture matura in Gran Bretagna negli anni Ottanta, all’epoca del governo di Margaret Thatcher. Qui nascono i LETS (Local Exchange personalizzante che ci arricchisce di esperienze e ci riporta ad un Trading System), piccole comunità solidali che decidono di scambiare originale contatto umano. Chi scambia il proprio tempo compiere un tra loro tempo, saperi e beni. I LETS permettono di attivare asili nido, di curare malati, di affrontare le manutenzioni casalinghe senza esborso di denaro. Queste strutture di scambio, di aiuto reciproco, nate per necessità, si dimostrano presto un’idea originale nonché il veicolo per la diffusione di un’economia “alternativa” e di una nuova forma di socializzazione nelle alienanti e disgregate realtà periferiche inglesi.
L’esperienza dei LETS approdata in Italia attraverso la mediazione dei TROC francesi; in questi ultimi l’attenzione viene rivolta più agli aspetti di socializzazione, di ricostruzione dei rapporti solidali, di recupero della convivialità mentre viene quasi sempre escluso lo scambio di beni, per privilegiare invece quello del tempo introducendo anche lo scambio dei saperi. In Italia le prime Banche del Tempo nascono nel 1995 dalla fantasia e dalla necessità di un piccolo gruppo di donne che a Sant’Arcangelo di Romagna realizzano l’idea di aiutarsi a vicenda nelle incombenze domestiche. Da questo reciproco bisogno di dare e ricevere aiuto reale nelle attività quotidiane nascono le Banche del tempo. Oggi queste strutture sono realtà molto diffuse e funzionanti in gran parte del territorio italiano.
Ma cos’ è e come funziona le Banca del Tempo? Si tratta di Banche senza denaro dove si depositano invece tempo e disponibilità. Le persone che aprono un conto nella Banca del tempo decidono di scambiare reciprocamente attività, servizi e saperi usando, al posto degli euro, ore del loro tempo. Attraverso questo particolare istituto bancario si scambiano prestazioni capaci di soddisfare bisogni legati alla vita quotidiana: pagare le nostre bollette insieme a quelle di altri; offrire un trasporto in auto ad un’altra persona che ne è priva; andare a prendere a scuola il proprio bambino insieme a quello dei vicini; annaffiare le piante di chi è in vacanza; aiutare a preparare una cena; sistemare un orlo ad un abito e altro ancora. In pratica si dà per ricevere, si chiede tempo per restituirlo. Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito di ore che potrà spendere ricevendo altri servizi. Nella Banca del tempo però non è necessario restituire un servizio esattamente a chi l’ha fornito, si tratta, infatti, di un sistema aperto nel quale non si contraggono debiti con qualcuno in particolare.
A ciascuno degli aderenti viene intestato un conto corrente e dato un libretto di assegni. Entrambi sono sottoposti a controllo per evitare che non si vada in rosso oppure che ci siano depositi troppo alti. La Banca realizza il massimo di utile quando rimane senza depositi in cassa. L’adesione è volontaria e l’unico obbligo che si ha è quello di restituire il tempo ricevuto. La Banca del tempo è regolata dal principio dello scambio. Scambio di tempo contro altro tempo e di prestazioni contro altre prestazioni con una condizione di completa parità tra le persone. Il tempo offerto e richiesto ha lo stesso valore indipendentemente dalla condizione sociale, economica o professionale di coloro che aderiscono. Le finalità della Banca del tempo sono quelle di ricostruire una rete disolidarietà tra le persone e offrire una soluzione alle necessità derivanti dalle piccole esigenze della vita quotidiana che il mercato non considera.
Consente inoltre di ricostruire relazioni tra diverse generazioni, favorendo la trasmissione di esperienze e saperi tra diversi aderenti alla banca. Il denaro non ha un volto e può essere tristemente spersonalizzante, iltempo scambiato, invece, è qualcosa di estremamente personalizzante che ci arricchisce di esperienze e ci riporta ad un originale contatto umano. Chi scambia il proprio tempo compie un gesto “rivoluzionario” poiché lo libera da ogni equazione economica, contribuendo concretamente, giorno per giorno, ad un sistema alternativo.
in collaborazione con Marco Matiuzzo