Le 10 più bizzarre fonti di energia alternativa
L’energia questa incredibile forza che ci fa muovere, produrre, andare avanti. A generarla in principio fu il legno, poi il carbone e infine il petrolio. Abbiamo trovato delle risorse alternative a quelle fossili come l’energia eolica, geotermica o solare. E, ancora oggi, ci interroghiamo se il nucleare possa essere la soluzione futura. Insomma, senza energia non andremmo da nessuna parte. E’ essenziale e per questo si è sempre alla ricerca di qualche soluzione alternativa più sostenibile per generarla. Queste 10 trovate, seppur bizzarre, sono la prova che a bruciare possono non essere sempre i soliti noti.
Pannolini da adulti
Sicuramente merita il premio dell’originalità. Partiamo dal principio: il Giappone è uno dei paesi al mondo per consumo annuo di pannolini da adulti, d’altronde è risaputo l’alto tasso di anziani da quelle parti. Presi questi dati, quindi, la SFD Recycle System ha deciso di iniziare a polverizzare i pannoloni utilizzati per adattarli per l’alimentazione di caldaie a biomassa dalle grandi dimensioni. E proprio il caso di dire: “come per il maiale, anche del pannolone non si butta niente!”
Urina
Questa trovata, invece, proviene dalla Gran Bretagna. Un gruppo di ricercatori sta studiando come impiegare i batteri dell’urina per creare energia per uso futuro. Lo stesso team ha così dichiarato: “l’urina è chimicamente molto attiva, ricca di azoto e composti come l’urea, il cloruro, potassio e bilirubina che la rende molto utile per le celle a combustibile microbiche”. Addirittura la NASA sembra aver destato interesse per la ricerca, visto l’alto contenuto di pipì che si accumula a bordo dei veicoli spaziali perché non fuoriuscito nello spazio.
Alcool confiscato
Che la Svezia fosse una nazione all’avanguardia si sospettava, ma questa volta sembrerebbe essersi superata. L’AB Svensk Biogas ha, infatti, deciso di collaborare con la polizia doganale che confisca l’alcool di contrabbando trasformandolo in biogas. L’anno scorso con i 560 litri confiscati sono riusciti ad alimentare oltre 1.000 autobus e camion e – addirittura – un treno (quello della foto). L’AB Svensk Biogas ha sede a Linkoping a 200 chilometri a sud-ovest di Stoccolma e non fa altro che riscaldare l’alcool sequestrato e convertirlo in biogas. Secondo Carl Lilliehook, capo della Svensk Biogas AB, “è un ottimo affare, perché oltretutto il materiale per farlo non serve più a nessuno”.
Il potere della gente
Finiamo nei Paesi Bassi, dove hanno pensato bene di sfruttare l’energia cinetica creata (e sprecata) dai gruppi di persone. Nella nazione dei tulipani sono state inventate delle speciali pavimentazioni, poi inserita in una gigantesca discoteca, in grado di incamerare energia dal passaggio dei piedi. Più balli, più produci energia. Se volete andarci il club si chiama Watt, è situato a Rotterdam e si autodefinisce “The World’s First Sustainable Dance Club”.
L’acqua di mare
John Kanzius non sta solo lottando contro la leucemia, ma è sta provando a sperimentare una nuova tecnica di lotta attraverso le onde radio. Il protagonista di questa storia ha, infatti, osservato che il proprio generatore di radiofrequenza è riuscito a rompere le molecole d’acqua marina nei suoi elementi costruttivi: idrogeno e ossigeno. Come ci ha insegnato la storia con il disastro di Hindenburg nel 1937, l’idrogeno brucia ferocemente in presenza di ossigeno. Finche Kanzius lascia il suo generatore acceso l’acqua del mare brucia alla temperatura di 3000 gradi Fahrenheit. Capito sì che potenziale?
Gli scarti del pollame
C’è un modo per trasformare quello che è rimasto di un tacchino in energia. Serve solo un po’ di coraggio, dato che la pratica può apparire disgustosa. A suggerirlo è uno studio inglese sponsorizzato dalla Changing World Technologies. Sostiene – infatti – che prendendo le teste, le piume, le interiora e tutto quello che è rimasto del povero pennuto, mescolandolo con alcuni altri componenti ad una data temperatura potrebbe portare alla realizzazione di un combustibile con la stessa valenza del più famoso (e inquinante) petrolio. La proceduta non è proprio delle più semplici e sbrigative, potrebbe però rappresentare una svolta epocale.
Gas di scarico
Il progetto Ecoline da energia all’Università New Hampshire attraverso il riutilizzo il gas catturato dalla vicina discarica. Lo depura e gli rida vita fornendo addirittura l’85% dell’energia totale della struttura. Sembrerebbe una roba fetida e puzzolente, ma non è affatto così. Questa università, anzi, può affermare di essere una scuola che, anche se va avanti a gas, è proprio una solida realtà.
Peti di vacca
E’ vero ci stiamo spingendo oltre, ma il tutto è splendidamente reale. Una ricerca di scienziati argentini, infatti, ha rilevato che una singola mucca produce tra i 28 e 35 metri cubi di metano. Sia con il loro posteriore, sia con la bocca questi ruminanti emettono tantissimo gas e sembrava quindi uno scempio sprecarlo. Il metano è un gas serra molto più reattiva rispetto al biossido di carbonio e, a differenza della CO2, brucia abbastanza bene. Per catturarlo hanno ideato una sorta di zaino da applicare sul dorso dell’animale, un po’ ingombrante che per ora sembra l’unica soluzione.
Fondi di caffè
Insieme al petrolio, il caffè è il prodotto più scambiato del pianeta. A differenza del petrolio, però, il caffè può far riutilizzare intelligentemente i suoi rifiuti. I fondi di caffè, infatti, sembrerebbero essere un ottimo combustibile. A rilevarlo sono i ricercatori dell’Università del Nevada del Dipartimento di Chimica e Ingegneria dei Materiali che hanno scoperto contenere una percentuale significativa di olio sotto forma di biodiesel. Ovvio, noi utenti domestici non potremmo essere in grado di fare questa trasformazione, ma i grandi rivenditori potrebbero trarre enormi vantaggi. Si stima che Starbucks generi 210.000.000 £ di fondi di caffè all’anno che potrebbero, quindi, trasformarsi in circa 90.000 tonnellate di combustibile!
Il movimento del seno
Molte persone mentre fanno la loro classica corsetta notano come il movimento del seno si muova creando un movimento ondulatorio (più grande la taglia e più movimento creerà). Perché allora non provare a sfruttare quell’energia per magari alimentare il proprio lettore mp3? Per ora è solo un’idea originale, ma mai dire mai che un giorno possa realizzarsi!

Alessandro Ribaldi
www.greenme.it