Lazza è uno dei rapper del momento, e ha pubblicato lo scorso aprile Sirio, il suo terzo album in studio. Proprio come l’esordio del 2017 con Zzala, Sirio ha stupito e colpito critica e pubblico. Questa volta anche per la maturità artistica: se il primo disco era stato considerato tecnicamente impeccabile, le 17 tracce di Sirio rivelano ancora più consapevolezza e maturità artistica per il rapper ventisettenne nato a Milano.
Tanto che Sirio è entrato di prepotenza al secondo posto della classifica globale di Spotify, battuto solo dal pop fast food di Camila Cabello e il suo ultimo album. Non male per un rapper di Calvairate, che del resto è anche il quartiere di altri rapper del momento come Rkomi e Tedua.
Lazza è uno che di musica se ne intende: gli piace il rap vecchio stile, gli piace la tra più moderna, gli piace la musica classica che ha studiato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. È anche uno che ha fatto parecchia gavetta e zero talent show, militando nelle crew Zero2 e Blocco Recordz fino ad approdare nel 2016 all’etichetta indipendente 333 Mob.
Oggi è uno fuori dai giri spacconi del rap e della trap ma allo stesso tempo fa tendenza nella musica globale: «Per quanto riguarda la violenza tra rapper, io cerco di tirarmene fuori. Ognuno è padrone delle sue scelte, io penso al mio business», ha detto ai microfoni di Say Waaad? da Radio DeeJay.
E sulla qualità del rap italiano non ha nessun dubbio: «A livello artistico in Italia non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, ad oggi un producer come Drillionaire ha poco da invidiare ai nuovi esteri». E ha le idee molto chiare anche sui colleghi: «Secondo me Untouchable di TonyEffe è il disco del 2021. Nella mia top 5 di rapper italiani migliori della storia metto Sfera Ebbasta, i Club Dogo, Marracash, Emis Killa e Salmo. Mi ci metterei anche io, ma dovrei rinunciare a uno di loro».
Quello che ci piace di Lazza è che non rientra nei cliché del rap, come ha spiegato a Billboard: «Il rap è un genere molto macho, dove c’è sempre questo voler dimostrare di essere migliori degli altri. Io non mi sento più solo un rapper. Sono un liricista che può fare anche altro. Ho provato a guardare l’altro lato della medaglia, perché Sirio è la stella che brilla più di tutte, certo, ma è anche l’unica visibile quando non ci sono stelle in cielo».
Tutto sommato, il rap è cambiato e una certa attitude può essere lasciata anche indietro, nel passato. «Secondo me, dopo questi due anni di crash totale, non è bello che sbatti in faccia le cose a chi magari ha perso il lavoro. Persone che si son dovuti ipotecare la casa, non è bello. L’unica cosa che ho flexato è la Porsche, perché per me è un traguardo. Qualcosa che volevo da bambino», ha detto Lazza a Fanpage.
L’ultimo grande successo in termini di viralità per Lazza è I soldi e la droga, ultimo singolo di Jake La Furia nel quale il rapper di Sirio è featuring. L’ultimo estratto dall’album Ferro del mestiere è uscito qualche giorno fa come singolo sulle piattaforme musicali.