L’artista BLU cancella le sue opere a Bologna
“a bologna non c’è più blu
e non ci sarà più finchè i magnati magneranno
per ringraziamenti o lamentele sapete a chi rivolgervi”
E’ con queste tre righe che Blu, uno degli esponenti più creativi e innovativi della Street Art e inserito dal Guardian tra i dieci artisti più rappresentativi del genere, poco fa ha comunicato attraverso la sua pagina Facebook la scelta di rimuovere le sue opere da Bologna.
Le motivazioni? Spiegate dettagliatamente in un volantino distribuito oggi in città, di cui riportiamo alcuni passaggi: “Il 18 marzo si inaugura a Bologna la mostra Street Art. Banksy & Co. – L’arte allo stato urbano, promossa da Genus Bononiae, con il sostegno della Fondazione Carisbo. Tra le opere esposte ce ne saranno alcune staccate dai muri della città, con l’obiettivo dichiarato di ‘salvarle dalla demolizione e preservarle dall’ingiuria del tempo’, trasformandole in pezzi da museo.[…]
La mostra Street Art. Banksy & Co. è il simbolo di una concezione della città che va combattuta, basata sull’accumulazione privata e sulla trasformazione della vita e della creatività di tutti a vantaggio di pochi.
Dopo aver denunciato e stigmatizzato graffiti e disegni come vandalismo, dopo avere oppresso le culture giovanili che li hanno prodotti, dopo avere sgomberato i luoghi che sono stati laboratorio per quegli artisti, ora i poteri forti della città vogliono diventare i salvatori della street art. Tutto questo meritava una risposta. […]
Di fronte alla tracotanza da landlord, o da governatore coloniale, di chi si sente libero di prendere perfino i disegni dai muri, non resta che fare sparire i disegni. Agire per sottrazione, rendere impossibile l’accaparramento.
A dare una mano a Blu ci sono gli occupanti di due centri sociali – XM24 e Crash – che non a caso si trovano lungo la direttrice del canale Navile, là dove ogni forma di partecipazione reale è morta sotto il peso di fallimentari progetti edilizi di riqualificazione e di strumentali emergenze come quelle contro i campi nomadi”.
Un’azione forte, che farà sicuramente discutere, ma che trova il nostro totale supporto e la nostra condivisione. La Street Art va lasciata libera e di tutti, così com’è nata.