L’arte transgenica di Eduardo Kac
Eduardo Kac è un’artista molto noto a livello internazionale. Le sue ricerche investigano le dimensioni filosofiche e politiche dei processi di comunicazione. Sicuramente una delle figure più stravaganti e discusse nel campo dell’arte contemporanea. E’ nato nel 1962 a Rio de Janeiro. Artista, scrittore, ricercatore presso il Centre for Advanced Inquiry in Interactive Arts della University of Wales e docente di Arte e Tecnologia presso la School of the Art Institute of Chicago. Negli anni ‘80 è stato pioniere della Holopoetry e della Telepresence Art, negli anni ‘90 creò le nuove categorie di Biotelematica (arte in cui il processo biologico è intrinsecamente connesso alle reti digitali) e Arte Transgenica, nuova forma d’arte basata sull’uso delle tecniche di ingegneria genetica al fine di creare organismi viventi unici.
Per primo ha impiegato la telerobotica spinto dal desiderio di convertire lo spazio elettronico da strumento di rappresentazione a strumento di agenza remota. Egli ha creato opere nelle quali le azioni condotte dai partecipanti via internet hanno una diretta manifestazione fisica nello spazio remoto della galleria. Le sue esposizioni si possono trovare in tutto il mondo dall’Exit Art di New York all’Inter Communication Center di Tokyo, dalla Saint Petersburg Biennial al Museum of Modern Art a Rio de Janeiro. Ma sicuramente la sua opera più discussa si trova in Francia e si chiama Alba. GFP Bunny è il progetto da cui è nata Alba, il nome assegnato alla prima coniglietta transgenica fluorescente (solamente sotto una luce particolare e di notte) frutto di un esperimento totalmente privo di valore dal punto di vista scientifico ed economico. E’ stata creata nel febbraio 2000 presso l’instituto di Ricerca Agronomica francese inserendo i geni di una medusa (Aequorea Victoria), la cui proprietà è quella di emettere una luminosità fluorescente nelle profondità degli oceani.
Questo progetto ha dato il via al più complesso “The Eighth day” basato su un mini ecosistema dove si può ammirare la coesistenza tra nuovi animali “fluo” (dopo Alba è stata la volta di pesci e topi) e un Biobot, altra opera di Kac che ha inserito dentro il processore di controllo delle cellule celebrali di un ameba ( Dyctiostelium discoideum) e permettendo ai visitatori di controllarlo in remoto via internet. Fantascienza o arte? Non sono di certo mancate polemiche e denunce ma, per comprendere al meglio le motivazioni e le caratteristiche di questa nuova frontiera è meglio leggere direttamente le parole suo fondatore.
Che cos’è l’arte Transgenica?
É una forma di arte innovativa basata sull’uso di tecniche di ingegneria genetica per creare esseri viventi unici. Non c’è l’arte Transgenica senza un impegno consolidato e una responsabilità per la nuova forma di vita così creata. Un impegno etico è essenziale in qualsiasi opera d’arte.
Per raggiungere quali scopi ha creato Alba?
Non ho nessun interesse per la manipolazione di oggetti dell’arte genetica; sono interessato a condividere lo spazio sociale con individui transgenici, cioè miro a stabilire un’interazione dialogica con esseri transgenici. Uso la genetica per riflettere su quanto siamo vicini agli altri mammiferi. Nell’arte il gesto fondamentale è un intervento cognitivo ad un livello simbolico, non pratico. Precisamente perché l’ingegneria genetica industriale porta noi e gli animali (non umani) verso un rapporto tipo attore-testo (genetico) che diventa urgente concettualizzare, non solo, diventa fondamentale anche avere esperienza di altri rapporti piú dignitosi, con il nostro compagno transgenico. “GFP Bunny”confronta questa necessità, portando il mammifero transgenico dentro la società, dentro lo spazio domestico, dentro una sfera di rapporti personali.
Ora Alba dove vive?
In Francia. Sto. ancora lottando affinché sia liberata, così potrà raggiungere la mia famiglia a Chicago.
L’opera d’arte può acquisire valore con l’aggiunta di elementi tecnologiche avanzati come la robotica e la genetica?
L’arte senza qualche tipo di tecnologia non esiste, dalla matita al forno per cuocere la ceramica, dai colori al computer. Oggi gli artisti lavorano con mezzi che vengono impiegati da tanti altri settori della società, come il video, il computer, internet. Come artista trovo che lavorando con la tecnologia posso intervenire direttamente nei contesti sociali più vasti.
Pensa di avere il diritto di cambiare il corso della vita ad un essere vivente?
Il mio lavoro nell’arte Transgenica non è sperimentale nel suo modus operandi; è basato su processi stabiliti e ben conosciuti. Nel processo di creare la mia arte Transgenica, ho studiato a fondo queste problematiche e lo sto ancora facendo. Lavoro con scienziati specialisti della materia, discuto continuamente con professionisti di varie discipline, e sono sempre aperto a punti di vista diversi. Il mio obiettivo è considerare le variabili e prendere decisioni sulla base di molte informazioni.
Più che di arte, si può parlare di una sfera che tocca la morale?
La questione morale è di assoluta importanza. L’arte Transgenica apre un nuovo orizzonte nella creazione dell’arte, ma forse i suoi contributi più importanti vengono fatti altrove. L’arte Transgenica consente un cambiamento cognitivo per quello che riguarda il nostro rapporto e la comprensione della nozione di vita.
É compito dell’artista inventare nuove forme di vita?
Gli artisti reinventano costantemente il loro ruolo. Oggi l’attenta e responsabile creazione di nuove forme di vita è un passo radicale nello sviluppo dell’arte del futuro. Sono d’accordo con Joseph Kossuth, che scrisse nel 1969 che: “Il valore di un artista può essere misurato in base al dibattito emerso sulla natura e sull’arte”. Che è un altro modo di dire ‘che cosa hanno aggiunto al concetto dell’arte’ o cosa non c’era prima che avessero iniziato.
fonte: ekac.org
intervista a cura di Sara Carnelos