L’altra metà della mela
Quel qualcosa che non va.
Il risveglio, la domenica mattina, è qualcosa di meraviglioso… Il caffè caldo preso seduti in terrazzo con l’aria del mattino che ti accarezza la pelle e si insinua tra i capelli. Respirare e sentire quella leggerezza arrivare dentro di noi a rinfrescare i nostri animi e pensieri surriscaldati dalla notte appena trascorsa. Siamo lì e per un attimo abbiamo la sensazione che nulla al mondo possa sconvolgerci… Ma eccolo! Ad un tratto fa capolino nella nostra mente, portandosi via in un secondo tutta quella leggerezza e senso di pace di un attimo prima, ”quel qualcosa che non va”, che ci fa sentire quel peso dentro, così pesante che ormai non sentiamo più nemmeno il cinguettio del passerotto sul davanzale come in un film da cui hanno tolto l’audio. Un malessere interiore al quale non si riesce a dare un nome, quella sensazione fastidiosa di non riuscire ad avere quello che in realtà si vorrebbe, quell’impotenza che non ti permette di decidere che è arrivato il momento di cambiare. Ma cambiare cosa? Il lavoro, le amiche, il marito, la casa? Tutto?
L’insoddisfazione fà parte di alcune nostre giornate e quando i giorni insoddisfatti si susseguono uno dopo l’altro, forse è arrivato il momento di preoccuparsi davvero. Quando l’insoddisfazione provocata da “quel qualcosa che non và” inizia a diventare ingestibile allora forse bisogna affrontare la situazione di petto. Se non avete mai conosciuto nessuno davvero soddisfatto di quello che ha, ma soprattutto di quello che è, forse questo dimostra che in ognuno di noi si può trovare un disagio interiore, un “quel qualcosa che non và” che gli ronza in testa e che non sa come buttare fuori dai propri pensieri? Se non ti aiuta cantare, scrivere, parlare, disegnare, colorare… Allora cosa? Cosa ti può aiutare ad accertarti come sei con tutte le debolezze e le mancanze della tua esistenza? Forse un evento inatteso, una parola inaspettata, sicuramente non ce la faremmo mai a venirne fuori senza l’aiuto delle amiche e delle persone che ci amano.
Se quando una persona che ci ama ci dice: che siamo speciali, forti ed intelligenti, ma la nostra mente smentisce ogni singola parola, forse dovremmo imparare ad ascoltare meno il nostro cervello e dare più ascolto a chi ci sta accanto. Ma se questo non è possibile e il ricordo di ciò che in noi non va ci tormenta, allora forse, dovremmo solo accettarlo e aspettare di scendere giù verso il fondo Quando la strada verso la luce è totalmente in salita e noi abbiamo ai piedi un paio di pattini a rotelle, se la forza per venire fuori da questa girandola di emozioni ci viene meno, dobbiamo per forza pensare che sia una cosa negativa?
Fermiamoci un momento al buio alzando magari la testa verso la luce per assicurarci di vederla ancora e cerchiamo di accettare che siamo giù nel fondo dei nostri pensieri. Guardiamoci intorno, se non vediamo altro che noi stessi, dobbiamo allora solo attendere che arrivi la forza di fermare la nostra girandola interiore e quando saremmo davvero pronti ricominceremo ad avere fiducia in noi stessi trasformando “quel qualcosa che non va” in un “qualcosa che ora va”… Magari AVANTI.
Mariangela Vecchio – [email protected]