L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) annuncia una revisione del divieto di cannabis per gli atleti
L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) condurrà una revisione scientifica della cannabis nel 2022 per determinare se far continuare il divieto internazionale dell’uso di cannabis da parte degli atleti.
L’ha rivelato la stessa agenzia in un comunicato stampo sottolineando di “aver ricevuto richieste da un certo numero di parti interessate” e precisando che: “La cannabis è attualmente vietata in competizione e continuerà ad esserlo nel 2022″. Numerose leghe di atletica – così come i legislatori e il presidente Joe Biden – hanno infatti suggerito che il divieto internazionale per gli atleti dovrebbe essere riconsiderato.
Ad agosto erra stato Sebastian Coe, il presidente della Federazione internazionale di atletica (World Atheltic), ad aprire a questa possibilità. Alla domanda se lo status della cannabis nella lista delle sostanze proibite dell’Agenzia Mondiale Antidoping debba essere rivisto, Sebastian Coe ha detto: “Dovrebbe esserlo. È ragionevole. Niente è fissato nella pietra. Di tanto in tanto ci si adatta e si rivaluta. “Non voglio sembrare Joe Biden”, ha poi aggiunto Coe, riferendosi ai commenti del presidente americano su Richardson, “ma le regole sono le regole ed è così che sono state interpretate”.
Tutto nasce infatti dalle polemica nate per l’esclusione della velocista americana Sha’Carri Richardson dai 100 metri piani, nei quali era la grande favorita, per aver fumato cannabis nei giorni precedenti alle gare.
Ricordiamo che nel 2018 proprio la WADA eliminò il CBD dalle sostanze vietate per gli atleti. E il tutto sta accadendo mentre i quattro principali campionati sportivi statunitensi stanno riducendo le restrizioni e le punizioni allineandosi al trend nazionale. Sebbene l’NHL (National Hockey League) esegua il test per la cannabis, non c’è punizione per i positivi, a dicembre, la MLB (Major League Baseball) ha rimosso la marijuana dalla sua lista di sostanze vietate e ora la tratta come l’alcol. Per quanto riguarda la NFL (National Football League) sono stati ridotti i test ed eliminate le sospensioni per i positivi. L’unica a essere in ritardo rispetto alle altre tre è l’NBA (National Basketball Association), la cannabis rimane nell’elenco delle sostanze vietate e i giocatori sono soggetti a quattro test casuali durante la stagione regolare anche se, causa Covid, durante l’ultima e la prossima stagione, non testerà i suoi giocatori per la cannabis.