La vera cannabis terapeutica? Tutta (se coltivata e consumata bene)
Quando devo coltivare cannabis, scelgo una specifica genetica, anche in base ai cannabinoidi che produrrà. Anche se in proporzioni diverse, i fiori di Cannabis contengono tutti THC, CBD, CBN, CBG, ecc., qualsiasi genetica venga presa in esame.
Per alcune varietà ci sono studi che certificano l’effetto terapeutico. Su tutte le altre non è stato effettuata ancora alcun indagine, ma sappiamo che contengono gli stessi cannabinoidi delle varietà certificate, anche se in percentuali più o meno diverse. Le percentuali di cannabinoidi contenute nelle infiorescenze, non varia solo da specie a specie, ma possono variare anche da fiore a fiore, nonostante siano stati raccolti dalla stessa pianta.
I cannabinoidi più indagati e usati in campo medico sono: CBD e THC; gli altri non vengono quasi considerati, se non per effettuare sperimentazioni al fine di indagare i loro specifici effetti terapeutici ancora sconosciuti.
La prova sta nel fatto che, delle infiorescenze prodotte dall’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, dalla Bedroca, dalle Pedanos, e da altri produttori di cannabis a scopo medico nel Mondo, le aziende dichiarano solo le percentuali di THC e di CBD in esse contenute; anche se è provato l’effetto terapeutico dell’intero fitocomplesso. I medici si limitano a prescrivere derivati galenici di infiorescenze certificate, in base appunto alle proporzioni tra THC e CBD. I più preparati sanno che è importantissima anche la varietà: Indica o Sativa.
Sappiamo che variando le percentuali di questi due cannabinoidi, si hanno effetti diversi. Oggi, per migliorare gli effetti delle varietà certificate per scopo medico, è possibile modificare le percentuali tra THC e CBD nelle preparazioni galeniche: dopo l’estrazione del fitocomplesso dall’infiorescenza ad alto contenuto di THC, si aggiunge CBD in cristalli, che vengono prodotti lavorando varietà “industriali”, a basso contenuto di THC, coltivate spesso in pieno campo.
Le aziende Bedrocan e Pedanos, che lavorano e commercializzano infiorescenze di cannabis certificate per scopo medico, producono entrambe una varietà sativa, con contenuto di THC che supera il 20%, e con CBD inferiore all’1%.
Da cultore della cannabis, e non da malato, ho provato entrambe: sono ottime varietà, con effetti leggermente differenti; ma molto simili a varietà di genetiche a dominanza Sativa e con THC che supera il 18%.
Volendo ottenere delle infiorescenze con effetti simili alle varietà appena menzionate, coltiverei una Lemon Haze.
Ma, se ha effetti simili alle precedenti, cos’è che rende questa genetica non idonea all’uso medico? Il po’ di limonene in più che contiene? NO! E’ solo che, su questa genetica, non ci sono studi che provino l’effetto terapeutico.
Ci sono numerosissime ricerche sulle proprietà terapeutiche dei singoli cannabinoidi che, ripeto, sono presenti in tutte le infiorescenze di cannabis, di qualsiasi varietà. Ma, nonostante il fitocomplesso contenuto nelle infiorescenze di cannabis sia sicuro, terapeutico e con effetti collaterali molto blandi, in Italia solo la cannabis autorizzata è considerata “buona”.
Sulla Lemon Haze non ci sono studi e, nonostante le infiorescenze di questa genetica siano molto simili a quelle delle varietà “certificate”, non possiamo affermare che ha valenza terapeutica come la varietà prodotta dalla Bedrocan o quella della Pedanos. E questo solo perché la Scienza non ha ancora avuto modo di sperimentare le oltre 1.000 genetiche stabili registrate. Ma ciò non vuol dire che esse non abbiano proprietà terapeutiche.
Eppure molti ritengono ridicolo affermare che le infiorescenze di cannabis light, o la cannabis autoprodotta, abbiano anch’esse effetto terapeutico. Ma esse non contengono nulla di diverso delle varietà considerate buone.
Prendendo in esame la cosiddetta cannabis light, in essa troviamo quantitativi di THC sotto lo 0,5%, e importanti contenuti di CBD che, oggi, in alcune infiorescenze arrivano anche al 20%. effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, antinfiammatori, favorisce il sonno ed è distensivo contro ansia e panico. Riduce la pressione endooculare, ed è un antipsicotico atipico. Il CBD potenzia l’efficacia analgesica del THC prolungandone la durata di azione, e al tempo stesso riduce gli effetti su frequenza cardiaca e respirazione.
Le infiorescenze denominate Bedrolite, prescritte ai pazienti in cura con cannabis, hanno un quantitativo di THC inferiore all’1%, e il 9% del CBD. Il resto del fitocomplesso è molto simile a quello delle infiorescenze “industriali”. Nonostante il mondo scientifico sia sempre più scettico nei confronti di infiorescenze non certificate, ricordo che già alla fine del 1800, il Prof. Valieri che operava a Napoli, usò cannabis sativa coltivata, selezionata e raccolta su campi italiani. Succedeva all’Ospedale degli incurabili (Vedi: La canapa agli incurabili – Raffaele Valieri. Stampa Alternativa) .
Logicamente è difficile preparare dei farmaci standard partendo da infiorescenze di cui non è stato accertato il contenuto di cannabinoidi. Per tale motivo si usano varietà di cui, da anni, si conosce il fitocomplesso, i suoi effetti terapeutici e il miglior modo per coltivarla. Inoltre sul prodotto cannabis light, o sulla cannabis autoprodotta, non può essere garantita l’assenza di batteri; mentre la cannabis prodotta in stabilimenti autorizzati e lavorata in farmacia, è batteriologicamente sterile.
Quindi, ciò che oggi fa la differenza tra la cannabis medica e l’altra, sta principalmente nel processo di produzione.
Al fine di “tutelare la salute pubblica”, le normative attualmente in vigore, solo le varietà lavorate da aziende specializzate sono certificate per l’uso medico; ma solo per una mancanza di dati scientifici. Nel frattempo, attenendoci a dati empirici, possiamo affermare che tutta la cannabis è terapeutica se adeguatamente coltivata, lavorata, conservata e consumata.
Possiamo inoltre affermare che è una sostanza dalla tossicità bassissima, sicura anche se usata per scopo ludico perché meno dannosa di vino, birra e tabacco. Chiunque affermi il contrario non ha studiato abbastanza, o ha interessi nel celare la verità.