La Thailandia punta sulla cannabis per rilanciare l’economia
Il governo della Thailandia ha varato un piano per potenziare le esportazioni di canapa e di altre erbe a uso medico, aumentando la superficie delle terre a disposizione per le loro coltivazioni.
L’esecutivo guidato dal generale Prayut Chan-o-cha prevede di trasformare 10 mila rai di terreni in piantagioni che coltivano cannabis, canapa e fah-talai-jone (Andrographis paniculata). Le dimensioni, se si considera che un rai corrisponde a 1.600 metri quadrati, sono considerevoli.
Il fah-talai-jone, nota come chiretta verde, è un’erba medicinale che viene utilizzata anche per curare il Covid negli asintomatici o con sintomi lievi, mentre il cannabidiolo, o Cbd, è l’estratto dalla marijuana che può essere applicato per curare numerosi disturbi. Gli estratti di canapa, inoltre, possono essere trasformati in ingredienti cosmetici, e la sua fibra può essere utilizzata per le tessiture.
«Le erbe thailandesi diventeranno nuove colture economiche per l’esportazione», ha spiegato il viceministro dell’agricoltura, Thamanat Prompow, contribuendo così a rilanciare l’economia nazionale.
Nel 2020 la Thailandia ha esportato erbe tradizionali per un valore di 100 miliardi di baht, secondo il ministero dell’agricoltura.