La terra degli uomini rossi (birdwatchers) – Marco Bechis
Mato Grosso do Sul (Brasile). Le attività economiche della zona sono legate allo sfruttamento in coltivazioni transgeniche dei terreni che in passato appartenevano agli indios e nelle visite guidate a turisti interessati al birdwatching. Lo status quo viene bruscamente interrotto quando Nádio, la guida ascoltata di una comunità indio decide di non poter sopportare lo stillicidio di suicidi di giovani senza più speranza. I fazenderos hanno tolto agli indios ciò che per diritto gli spetta, e ovviamente solo per fini prettamente economici. I giovani non hanno più alcuna speranza per il loro futuro e per la loro vita, e l’unica via da scegliere è gettarsi nelle braccia dello spirito della morte, suicidandosi. Inizia così una ribellione pacifica finalizzata a ottenere una restituzione delle terre indebitamente confiscate.
La terra degli uomini rossi diventa così un film di forte denuncia morale e politica. Proprio in questo procedere, che permette alla ragione di prevalere sulla passione, sta la forza di un film che Bechis ha saputo costruire ‘ascoltando’ nel senso più pieno del termine coloro che ogni giorno vivono l’umiliazione di non possedere più una terra che per loro non significa solo cibo ma anche (e soprattutto) radici e cultura.