La “terapia dell’amore” dei Buonarotti
Michelangelo Buonarroti, band reggae attiva in Italia ormai da 10 anni, pubblica il nuovo disco “Love Therapy”. Retnek, Sister E, Princevibe, Fede K9, Bosketto, Jos, Mau e Dr.Spin sono pronti a tornare nuovamente in pista.
L’ultimo disco “Cose che vedi” è del 2005. Dopo 4 anni esce il vostro nuovo lavoro “Love Therapy”. Cosa è successo in questi anni?
Dopo la promozione live del disco precedente e la parentesi di Retnek con Big Fish e Esa con la hit “Resta ancora”e il disco “Robe Grosse”, abbiamo prodotto artisticamente svariati gruppi reggae d’Italia al Ciretnek Studio, nostro quartier generale, abbiamo fatto una comparsata con il brano “Domani” nel disco degli Africa Unite “4 riddims 4 unity”, abbiamo fatto esperienza in studio col maestro Dennis Bovell con il quale abbiamo mixato dischi di artisti internazionali e prodotto un remix di “Politik kills” di Manu Chao, abbiamo accompagnato come backing band il “Jaka”, cantante siculo-toscano con il nome di FireBand ( e tutt’ora siamo in giro ) e poi e’ arrivato il tempo per il disco nuovo,”Love Therapy”…
Ecco, il disco nuovo…
Si, è un album formato essenzialmente da brani che parlano d’amore, amore verso noi stessi, verso gli altri , il rispetto della vita e dei nostri bisogni. Ogni singolo brano affronta una tematica legata a questo sentimento, ci sono brani prettamente Lovers come “Senza fine”, brani che parlano dell’arrivismo e del mettersi in gioco come “Competizione”,brani dal sapore crossover come “L’errore”e brani scuri come “Indietro” ,con un testo contro l’incoscienza dilagante che miete vittime nelle strade. Il tutto prodotto da me(Princevibe), Fede K9 e suonato dai ragazzi della band, nella quale vi è una new entry, il batterista Dr.Spin.
Ci sono delle collaborazioni nel disco?
Retnek e Sister E duettano con Dennis Bovell in “Protection” e con i talenti Lu Marra e Marjas rispettivamente in “Quello che la musica da” e “Senza te”. Avendo lo studio a Firenze meta di tantissimi artisti le collaborazioni sono immancabili, tante le abbiamo ancora nel computer e prima o poi le faremo uscire, assieme ad un lavoro prettamente “dub oriented”, sotto il nome di “R-Lab”.
Il vostro sound è rimasto reggae o è cambiato qualcosa?
I Michelangelo fanno musica che non si limita al genere, infatti alcuni brani hanno improvvise deviazioni in ambienti diversi dalle vibes prettamente reggae, non c’è da stupirsi quindi se ogni tanto ci scappa una chitarra distorta qua e là, del resto è una nostra caratteristica sin dall’esordio.
Quindi vi vedremo in giro quest’estate a presentare quest’ultima fatica?
Sicuramente, già da ora stiamo rodando il nuovo live nei club che ci ospitano, il 15 maggio uscirà il disco per l’etichetta One Step Records, e saremo pronti per girare in primavera – estate dove sarà possibile. Fare il musicista di questi tempi è un impresa abbastanza utopica e improbabile, ma noi andiamo avanti così con il sorriso sulla bocca e senza lamentarci perché per noi è uno stato mentale naturale, è il nostro modo di vivere, senza la musica che ci accompagna giorno per giorno non credo riusciremmo a sopravvivere alle pesantissime menate della società di oggi.