La storia di Sophie, una piccola grande guerriera
Cari lettori, oggi voglio raccontarvi una storia molto toccante, quella della piccola Sophie Isabella Ryan, una bimba di due anni che sta sconfiggendo un tumore al cervello grazie alla cannabis. Sophie è una bimba bellissima, i suoi occhi brillano e ride sempre. Ho scoperto la sua storia durante le mie ricerche continue sull’utilizzo medico della canapa e ho deciso di contattare i suoi genitori per chiedere un’intervista. Sono venuto così a conoscenza dell’associazione Cannakids che si occupa appunto di dispensare olio di cannabis ai bambini afflitti da gravi patologie, spesso degenerative, come tumori, sclerosi multipla, morbo di crohn, autismo e molte altre. Di seguito vi riporto un estratto dell’intervista rilasciata gentilmente da Tracy, mamma della bimba più dolce del mondo.
Come avete scoperto il tumore della piccola Sophie?
Abbiamo scoperto il problema a causa di alcuni disturbi che la piccola presentava all’occhio sinistro, le hanno diagnosticato un nistagmo (ciste al bulbo oculare che provoca rotazioni incontrollate) e con una risonanza magnetica abbiamo scoperto il tumore.
Quali aspettative di vita vi hanno dato i medici?
Il suo tumore ha una percentuale molto alta di sopravvivenza, vicina al 90%. Il problema è che al momento della diagnosi mia figlia aveva solo otto mesi e mezzo e questo complicava notevolmente le cose. Nonostante questa patologia terribile, i medici ci avevano assicurato grandi possibilità per Sophie di avere una vita lunga ed in salute, preoccupazione più attuale era il rischio di cecità derivante dal nistagmo.
Come avete scoperto gli effetti benefici della cannabis?
Dopo aver creato una pagina su Facebook per mia figlia, siamo entrati in contatto Ricky Lake e Abby Epstein che stavano girando un documentario sulla capacità dei cannabinoidi di uccidere le cellule tumorali in bambini malati.
Quali effetti collaterali avete riscontrato in seguito alla chemioterapia?
Sophie ha perso tutti i capelli fin dal primo ciclo e ha sofferto pesantemente di vomito e diarrea, ha dovuto sottoporsi a ben nove trasfusioni di sangue ma quattro mesi prima che finisse il suo primo ciclo di terapia, il suo midollo osseo ha ricominciato a produrre globuli rossi e di conseguenza non sono servite altre trasfusioni, questo fenomeno secondo i dottori era medicalmente impossibile e di conseguenza hanno cominciato a credere che fosse merito della cannabis. Grazie all’olio anche gli effetti a lungo termine della chemio non si sono quasi del tutto verificati ed ora lei sta vivendo una vita quasi normale.
Quali effetti collaterali avete riscontrato utilizzando la cannabis?
Fondamentalmente non ci sono stati effetti collaterali, salvo una leggera sonnolenza iniziale che è sparita proporzionalmente allo sviluppo della tolleranza da parte di Sophie. Sicuramente da imputare all’olio è l’incredibile aumento di appetito che ha avuto Sophie, questo è meraviglioso in quanto la chemioterapia distrugge l’appetito portando i pazienti ad un rapido deperimento.
Che aspettative di vita vi danno ora i medici?
I medici ora mi dicono che Sophie vivrà a lungo e invecchierà normalmente.
Cosa pensi riguardo l’illegalità della cannabis in molti paesi nonostante i chiari effetti benefici che può portare a persone malate?
Spero che ogni persona del mondo possa avere libero accesso a questa magnifica medicina che ha aiutato molti, non soltanto mia figlia. Negli U.S.A. spero che il governo federale prenda la giusta strada verso una completa legalizzazione in modo che tutti possano curarsi liberamente.
Sebbene noi stessi riconosciamo che l’utilizzo di cannabis a scopo ludico sia l’ultimo dei suoi usi che necessiti una veloce liberalizzazione, cosa ne pensi delle persone che fumano solo per piacere?
La cannabis è una pianta talmente benefica che è davvero stupido proibirla. Risulta molto utile per alleviare lo stress di tutti i giorni e per aiutarti a dormire, io e mio marito che abbiamo dovuto sopportare uno stress enorme, grazie alla cannabis siamo riusciti a dormire e a combattere l’ansia che ci affliggeva a causa della problematica della nostra piccola Sophie.
Cosa pensi che abbia causato una così veloce regressione del tumore al cervello di Sophie?
Dopo 13 mesi di chemioterapia e alte dosi di olio di cannabis, il tumore di Sophie è regredito del 90%, cosi come la ciste al bulbo oculare. La prima cosa che ci hanno detto i medici è che la chemio non avrebbe avuto effetto culla ciste, e che la piccola avrebbe perso la vista nell’occhio sinistro e anche il destro sarebbe stato compromesso. Con l’utilizzo dell’olio e il conseguente restringimento della ciste, anche i dottori del Kaiser di Los Angeles, si sono convinti che siano stati i cannabinoidi a distruggere le cellule tumorali.
Tracy, spiegami in linee generali come preparate l’olio e che tecniche e strain utilizzate per le estrazioni e per la coltivazione.
Facciamo l’estrazione con CO2 perché non vogliamo nessuna impurità nell’olio che deve avere il color dorato del miele. Con questo procedimento estraiamo i terpeni e i cannabinoidi necessari per trattare il cancro e molte altre patologie esistenti come autismo, sclerosi multipla, dolore, morbo di Crohn ecc. Usiamo Girl Scout Cookies per l’alto contenuto di THC, ACDC per il CBD e abbiamo anche un nostro ibrido molto potente che abbiamo chiamato Isabella Bloom. Coltiviamo le nostre piante in una serra di cento metri quadrati integrando le ore di luce necessarie in fase vegetativa con delle lampade neon T5, diamo alla pianta una linea biologica di nutrimenti della Humboldt Nutrients ed usiamo terreno biologico. Il nostro team di grower con esperienza ventennale riesce ad effettuare un raccolto ogni 6-8 settimane.
Tracy, ti ringrazio a nome di tutti i malati italiani per la tua incredibile testimonianza e ti auguro il meglio per Sophie e per tutti i bambini che seguite con la vostra associazione cannakids.
Grazie mille, è un piacere per me oltre che un dovere, raccontare il più possibile la nostra storia in modo che le persone possano sapere le enormi potenzialità che ha la cannabis.
Un saluto agli amici di Dolce Vita.
In accordo con la famiglia di Sophie, credo che questa intervista possa essere un’importante testimonianza sulle miracolose proprietà terapeutiche della nostra verde amica. Proprio mentre scrivo questo articolo vengo a conoscenza di uno studio di un’importantissima università americana, che dimostra con una grande quantità di dati, che la cannabis è la pianta con maggiori proprietà mediche finora scoperta. Storie come quelle della piccola Sophie, dovrebbero farci riflettere.
Com’è possibile rimanere ancora inerti davanti a prove così schiaccianti?
Come può continuare questa grande ipocrisia di chi ci governa, pur sapendo che esistono molte storie come questa e che ci sono centinaia di studi che dimostrano che gli effetti collaterali della canapa non sono nemmeno paragonabili a quelli della più banale aspirina (vi invito a leggere il bugiardino all’interno della confezione per scoprire quanto pericolosa può essere anche la più comune e utilizzata delle medicine per sindromi parainfluenzali)? Come possono le persone rischiare di finire in galera perché vogliono auto prodursi la loro medicina che, come unico effetto collaterale, ha quello di farli sorridere in una vita che per loro spesso è più difficile e dura rispetto a chi è sano? In un paese democratico (almeno sulla carta) come è il nostro, se tutte le persone a favore della legalizzazione facessero qualcosa di significativo come ad esempio autodenunciarsi in questura, si arriverebbe presto alla legalizzazione, perlomeno a scopi medici.
Si stima che l’Italia sia tra i primi 5 paesi al mondo per consumo di cannabis e derivati e a conti fatti circa il 35 % degli italiani compresi tra i 15 e i 50 anni ne fanno uso. Se consideriamo bambini e anziani, ci rendiamo conto che fuma veramente tanta gente; secondo voi, se dieci milioni di persone si autodenunciassero come ad esempio la segretaria del partito radicale Rita Bernardini, si potrebbero perseguire così tante persone? La risposta la lascio a voi ma voglio solo sottolineare che questo comportamento non sarebbe assolutamente strano in un paese democratico! Infatti dove c’è democrazia, tra le fonti di produzione del diritto come i tanto amati decreti legislativi dei nostri governanti, leggi, decreti legge, esiste anche la consuetudine che è fonte suprema di produzione nel nostro ordinamento. Infatti tale istituto, è rappresentazione massima della volontà del popolo in quanto è composta da due fattori: un comportamento ripetuto dalla massa nel tempo e dalla convinzione che tale comportamento ne nasca da un diritto. Molto velocemente nascerebbe anche una legge ma, in un paese di ipocriti come il nostro, si preferisce rimanere inerti e fare in modo che l’ingiustizia faccia il suo corso. Riflettete.
Carlo Erba
Ricercatore indipendente sulla cannabis sativa, esperto di growing indoor e di tecniche di estrazione della resina.