La stampa italiana e l’ennesima morte da cannabis che non lo era
“19enne stroncato dopo la canna, denunciati i 3 amici minorenni”, ha titolato Il Gazzettino nel dare la notizia. O addirittura, nell’edizione online, si è spinto anche oltre, scrivendo “Morto per lo spinello“.
Ma come? E’ stato dimostrato scientificamente che non esiste una dose di cannabis tale da poter causare la morte di un essere umano, eppure è successo? No, non è successo nemmeno questa volta, nonostante le centinaia di persone che, dopo essersi soffermate sul titolo dell’articolo senza poi leggere il testo, probabilmente ora la penseranno così.
Quello che è accaduto, da quello che riportano le cronache, è che un giovane 19enne, dopo aver fumato in compagnia di alcuni amici, avrebbe avuto un mancamento e, cadendo, avrebbe sbattuto violentemente la testa arrivando in pronto soccorso in condizioni già molto gravi. E c’è una bella differenza.
Tra l’altro, cosa che alcuni giornali si sono dimenticati di ricordare, si tratta di un ragazzo che soffriva di problemi cardiaci e ora, per stabilire le esatte cause della morte, che di sicuro non è la cannabis, bisognerà attendere l’autopsia.
Noi non possiamo che ribadire la nostra posizione: la cannabis è una sostanza stupefacente che come tale va eventualmente utilizzata con consapevolezza e che secondo noi andrebbe normata per permettere ai maggiorenni che intendano farne uso di avere un prodotto controllato, privo di contaminanti e il cui acquisto non vada ad ingrassare le tasche della criminalità organizzata.
Possiamo capire che per un giornale locale l’accaduto possa essere considerato una notizia, ma una cosa è darne conto raccontando gli avvenimenti, un’altra è fare terrorismo mediatico dando la colpa ad una sostanza che è già stata ampiamente additata di tutti i mali possibili negli ultimi 80 anni. Perché fare giornalismo significa fare informazione, mentre al contrario, cercare dei titoli sensazionalistici slegati dalla realtà è un’operazione che porterà sicuramente qualche click in più a un determinato sito, ma rischia di far perdere credibilità a tutta la categoria dando informazioni sbagliate ai lettori. A maggior ragione se c’è di mezzo una tragedia.