La stagione della caccia si è chiusa. Ecco i numeri di una carneficina
A Certaldo (Firenze) un cacciatore colpisce con una pallottola al torace un suo compagno durante una battuta al cinghiale e lo uccide sul colpo; a Chiavari (Genova) un cacciatore si colpisce da solo all’inguine e viene salvato dall’elisoccorso; a Treviso un cacciatore muore dissanguato dopo aver esploso per sbaglio un colpo contro sé stesso scivolando; a Frosinone un cacciatore, richiamato da una donna al rispetto della zona di caccia, va in escandescenza e comincia a sparare verso la sua finestra.
Questa rassegna, per altro non completa, riguarda solo gli incidenti più gravi provocati dalla caccia in Italia nel mese di gennaio 2016. Raccolti dall’osservatorio vittimedellacaccia.org.
LE VITTIME UMANE: CACCIATORI, PASSANTI E BAMBINI. Anche la stagione venatoria 2015/16 si è conclusa, salvo le solite deroghe approvate in diverse regioni, e anche quest’anno ci troviamo a fare i conti con un vero bollettino di guerra. Nel 2015/16 si sono registrati 24 morti e 84 feriti, tra questi 6 morti (tra cui un bambino) e 25 feriti (tre minorenni) si sono verificati tra persone comuni, colpite accidentalmente dai cacciatori. Restringendo la cifra solo ai bambini, dal 2007 a dicembre 2015 sono stati uccisi undici minori, 23 i bambini feriti, secondo l’Associazione vittime della caccia. Il numero dei feriti è aumentato del 19% rispetto alla stagione precedente.
la mappa delle vittime della caccia 2015/16 pubblicata dagli Eco Radicali
LE VITTIME ANIMALI: UNA CARNEFICINA DI PREDE. Naturalmente le vittime principali della caccia sono tra gli animali. Fare una stima completa delle vittime non umane è impossibile. Ogni regione stabilisce un massimo di esemplari che possono essere cacciati per ogni specie, ma verificare che i cacciatori rispettino questi limiti è impossibile. Si stima che gli animali uccisi nella stagione 2015/16 siano stati almeno 154 milioni, ma è probabilmente un numero per difetto.
I DANNI AMBIENTALI PROVOCATI DALLA CACCIA. Come se non bastasse, ad aggravare il bilancio di questa carneficina sono le conseguenze ambientali. Secondo un calcolo basato sul numero medio di colpi esplosi annualmente da ciascun cacciatore la caccia disperderebbe sull’ambiente 25mila tonnellate di piombo ogni anno. Sarebbero 500 milioni le cartucce sparate in un anno, ammassandole tutte insieme si potrebbe fare un mucchio di 11mila metri cubi. Secondo numerose ricerche il piombo disperso sui terreni dai cacciatori è in grado di avvelenare animali e uccelli selvatici, contaminare il terreno e le acque determinando un rischio sanitario per l’uomo.