La scrittura che abbraccia l'Hip Hop: il mondo di Mirko Kiave
Una delle voci più forti del panorama Hip Hop italiano, liricista vero e real con una passione immacolata per questa cultura e per tutto quanto le ruota attorno. Mirko Kiave, navigato rapper cosentino e una delle colonne portanti del progetto Blue Nox si racconta ai microfoni virtuali della redazione di Myhiphop.it. Poche domande mirate che ci svelano l’identità di uno dei maestri dell’incastro e la personale visione del mondo Hip Hop dell’autore di “Solo per cambiare il mondo“. Check it out!
– Parafrasando un verso della traccia “Identità” ti definisci “Tatuatore di storie del mondo interiore” – di recente hai anche iniziato a scrivere per “Il Fatto Quotidiano”. Quanto è importante per Kiave scrivere? Raccontaci qualcosa di questa nuova avventura del Kiave giornalista.
Non mi definirei un vero e proprio giornalista, rischieremmo di offendere la categoria. Io sono un rapper che sa scrivere anche non in rima, quindi per me è solo l’ennesima occasione per lottare e non smettere di combattere per le cose in cui credo, adagiando le mie parole su una piattaforma importante come quella del Fatto Quotidiano 😉
– Nel pezzo “Non ho mai visto” assieme a Mecna e Ghemon dici: “Che fine avrei fatto se quel giorno non avessi scelto te” – anche se al 90% ti riferisci ad una donna, facciamo finta sia la Musica. Hai mai pensato a cosa potrebbe essere Kiave senza l’Hip Hop? Ci sono altri generi musicali che ti catturano? Ci sono tantissimi generi musicali che mi catturano, la musica è una quindi spesso dividerla in generi e parlare male di alcuni di essi è sbagliato. Comunque, logicamente, non mi piacciono tutti i generi musicali. Cerco di ascoltare più musica possibile, di tenermi aggiornato e capire come si sta muovendo il mercato internazionale, perché, ahimè, quello italiano spesso e volentieri mi annoia. La mia vita senza l’Hip Hop? al 90 % non avrei potuto rispondere a queste domande, sicuramente mi troverei già in un’altra dimensione.
– “Perfett Tecniscism” di Clementino nel pezzo “Street fighter” è forse una delle definizioni che meglio descrivono il fenomenale lavoro metrico che regali nei tuoi pezzi. Come nascono le canzoni perfettamente incastonate tra rime e incastri di Kiave? Innanzitutto Grazie, ma non saprei rispondere a questa domanda perché non ho uno schema fisso, passo dal chiudere i pezzi in freestyle a stare sullo stesso testo per un mese e più, non so, può sembrare strano, ma cerco di limare i testi, riscriverli, stare su di essi per ore, ma poi a volte non serve, è come dire tutto e il contrario di tutto nella fase creativa. Darsi delle regole, secondo me, sminuisce l’ispirazione, e se c’è una cosa che ho imparato è che l’ispirazione va saputa corteggiare, va rispettata e amata, perché è la cosa più importante che si possa avere quando si scrive 🙂
– Nella tua carriera hai scritto bellissimi brani come “Morfeo”, “Fuori dal mondo”, “Welcome”, “Diggin’” e tanti altri, ma c’è una canzone di un altro artista che ti ha fatto pensare: “Avrei voluto scriverla io quella canzone”? Spiegaci perchè. Non ce ne sono tante sai? Però alcune di Kaos, o alcune strofe di rapper/amici a me molto vicini, in cui mi rispecchio al 100%. E’ bello perché oltre a riempirti e darti un senso di gratitudine nei confronti di quella strofa, ti viene da dire: “guarda sto stronzo che c’è arrivato prima di me a scrivere sta cosa”! E’ una cosa bella, carica di sentimenti contrastanti.
– Il 2012 è stato un anno importante per la “Macro Beats”, ma anche a livello internazionale sono spuntati numerosi lavori e artisti nuovi. Cosa troviamo nel lettore Mp3 di Mirko Kiave in questi mesi? Kendrick non se ne vuole andare, poi dopo averlo visto dal vivo, niente… è fisso lì! Sto ascoltando tanto Rock Marciano, mi piace molto lui come rapper anche se non adoro le scelte musicali, prive della spinta della batteria che piace a noi, ma lui ha un modo di scrivere che adoro.
– Riusciresti a dirci un pezzo in particolare che ti ha fatto dire: “Cazzo, io amo l’Hip Hop?” Ehhhhhhh, sono troppi! Ma io sono un super fan dei Das Efx… “Real HipHop” è la bibbia! Quando parte, anche se ormai un po’ troppo inflazionato alle serate, è sempre una gran bella emozione.
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Francesco Theak & Mattia Polimeni