La riforestazione miracolosa dell’Eritrea
In trent'anni piantati 27 milioni di alberi, con la partecipazione di tutti
In Eritrea, nel Corno d’Africa, va avanti un’iniziativa per riforestare il paese, che ha visto spuntare 27 milioni di alberi nuovi.
Negli ultimi trent’anni intere comunità si sono impegnate nella piantumazione di alberi, per proteggere il terreno, per mantenerne l’umidità, per fornire ombra, per assorbire inquinanti, per dare habitat agli animali.
L’Eritrea è nota per le sue frequenti siccità e mancanza d’acqua. Ha mille chilometri di coste bagnate da un mare pulito, non inquinato e non sfruttato in modo disumano, ma l’interno è un’altra storia: la superficie forestale un tempo copriva il 30% del territorio nazionale. Oggi sono solo l’1%. Parte di questa perdita è dovuta all’avanzare dell’agricoltura e all’esplosione demografica, parte alla guerra civile che ha devastato il paese.
La deforestazione si accompagna alla desertificazione e così quando il paese ottenne l’indipendenza nel 1991 il neo-ministero dell’agricoltura stabilì che 200.000 ettari di territorio dovessero essere dedicati alla riforestazione. L’obiettivo non era e non è solo quello di piantare alberi, ma anche di aiutare il suolo a rigenerarsi, conservare l’acqua, preservare habitat per la fauna locale, e sviluppare regole e criteri affinché il successo della riforestazione e della protezione degli ecosistemi sia duraturo.
L’iniziativa ha preso il via nel 1994 con la partecipazione di tutti: studenti delle scuole superiori, comunità locali, adulti e anziani. Ogni anno vengono piantati circa un milione di alberi, a volte di più, a volte di meno.
L’albero preferito è l’eucalipto perché cresce in fretta e perché la legna può essere utilizzata nelle costruzioni. Ma spesso vengono piantati anche ulivi, pini, acacia. Gli alberi vengono fatti crescere fino a 30 centimetri nei vivai prima di essere piantati per renderli più resistenti alla mancanza d’acqua.
La maggior parte di ciò che viene piantato sopravvive.
Il governo fornisce semi e strumenti. La stragrande maggioranza delle persone collabora positivamente. A volte i prodotti collegati alle foreste vengono venduti.
L’obiettivo è di arrivare al 10% di riforestazione entro il 2027 in tutto il paese.
In anni più recenti, l’Eritrea partecipa al progetto della grande muraglia verde che si propone di piantare alberi ai confini del Sahara per prevenire la desertificazione e che coinvolge comunità locali nella gestione del territorio. L’obiettivo in questo caso è di riportare in vita 100 milioni di ettari di terre degradate nell’Africa centrale entro il 2030, iniziativa che darà lavoro a circa 350,000 persone. Oltre l’Eritrea, partecipano Algeria, Burkina Faso, Chad, Gibuti, Egitto, Etiopia, Gambia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal.
