La rete sembra non avere dubbi: la vera bestia è l’uomo
Le pagine web dedicate al maltrattamento degli animali sono di un numero imprecisato, forse indefinibile, a dimostrazione di come il tema sia molto sentito dagli internauti, che spesso partecipano ai diversi forum di discussione sull’argomento segnalando casi di violenza a cui hanno assistito, o magari esprimendo tutto il loro sdegno per tali atti. Come German, che il 30 marzo dell’anno scorso scrive: “Sono reduce da un fine settimana in cui mi è toccato assistere a una cagnolina colpita da un calcio in un locale. Dal barista. Senza un motivo. La gente è stupida, ignorante. Solo stupidità e ignoranza possono giustificare la violenza contro una creatura indifesa”. O Mugo, che gli risponde: “Ogni volta mi stupisco di quanto gli umani sappiano essere cattivi”. C’è anche chi, dopo aver pubblicato una foto di un animale da pelliccia sofferente dietro le sbarre, si rivolge al possibile interlocutore con una richiesta: “Continua ad assaporare la gioia che deriva dalla compassione che provi astenendoti dalla carne e/o rinunciando al pellicciotto. Allora otterrai il pieno beneficio del tuo dono generoso, che è il dono della vita”. Non mancano, poi, i numerosi siti Internet di denuncia.
Tra i più visitati, LA VERA BESTIA, portale ricco di video-inchieste (su caccia, pesca, combattimento tra animali e tante altre categorie), dalle immagini spesso cruente, e che si dimostra essere più che favorevole al mondo vegetariano e vegano. Sono due le cose che colpiscono aprendo l’homepage del sito: un contatore in continuo movimento, inarrestabile, che rappresenta il numero indicativo di animali uccisi nel mondo soltanto dall’industria della carne, del latte e delle uova da quando hai aperto questa pagina; e la frase riportata subito dopo: “Tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza. Tutti temono la morte. Tutti amano la vita. Perché chi ha aperto gli occhi una volta, non li chiuderà mai più”. Due metodi utili per sensibilizzare i visitatori su certe tematiche.
Ma anche blogger famosi, prendendo in analisi casi specifici, hanno dedicato alcuni loro interventi al maltrattamento animale. Si pensi a Beppe Grillo, che, circa tre anni fa, con un post intitolato “Gli Orsi della Luna”, ha portato in auge le sofferenze di decine di orsi torturati in Asia: “Gli Orsi della Luna vengono immobilizzati in una piccola gabbia per vent’anni, la durata della loro vita. Ogni giorno, due volte al giorno, viene estratta la bile dalle loro carni per medicinali, bibite e shampoo. Il dolore che subiscono è così tremendo che gli orsi cercano di suicidarsi. Per impedirlo gli vengono strappati gli artigli e segati i denti”. Il post è accompagnato da un link a un video di YouTube, in cui è possibile vedere, in presa diretta, l’estrazione di bile, con gli orsi fuori di sé che si dimenano per poter uscire dalle piccolissime gabbie in cui sono costretti a vivere. Questa barbarie, purtroppo, va ancora avanti in stati come Cina e Vietnam, nonostante esistano alternative erboristiche che possono sostituire senza problemi l’utilizzo di bile per la produzione di medicinali. La conseguenza è che, tutt’oggi, tanti orsi continuano a morire a causa delle malformazioni ossee prodotte dall’immobilità e dalle infezioni prese durante l’estrazione di bile.
Ma il vero luogo in cui tutta la rabbia e l’indignazione prendono il sopravvento è Facebook. Digitando le parole “violenza” e “animali”, sul motore di ricerca del più famoso dei social network, vengono fuori decine di risultati tra pagine e gruppi a cui aderire. “Stop alla violenza sugli animali: Animal Cruelty”, ad esempio, conta quasi 8500 membri e si pone come obiettivo il “sensibilizzare gli esseri umani ad avere più rispetto per ogni genere di forma animale e vegetale”; e lo fa proponendo, oltre a immagini e video shock, petizioni da firmare. Altri gruppi, invece, richiedono una partecipazione attiva degli utenti. Come “Proteggiamo gli animali”, che invita alla collaborazione i 3300 iscritti, segnalando i link di siti che parlano di questo ORRORE. Anche qui non mancano le immagini crude: una nota pubblicata da “No alla violenza verso i cani” è accompagnata da una foto in cui si vede un cane impiccato a una corda, molto denutrito e con il collo stirato oltremisura. Il giudizio è molto duro e quanto mai giustificato: “A voi che maltrattate i cani: rifletteteci bene… vi sembra una cosa giusta da fare? Quel cane ha sofferto fino a morire, perché? …ovviamente per stupidità dell’uomo!”.
Già, la stupidità dell’uomo di cui spesso si ha prova su YouTube, dove ancora oggi permangono dei video in cui si vedono uomini e donne intenti a lanciare cani dai cavalcavia, o addirittura nel fiume (cuccioli in questo caso). Inutile riportare in questa sede i commenti carichi di insulti, verso gli autori di tali gesti, rilasciati ai vari video.
Ma fortunatamente gli “stupidi” sembrano essere una minoranza. Almeno in rete.
Lorenzo Chiavetta