La proposta di legge dell’On. Ferraresi nel dettaglio
Vi è molta confusione nel cielo di Italia e soprattutto nell’universo legislativo che riguarda la materia degli stupefacenti. Da quanto si sa molte sono le proposte presentate, e non sembra che vi siano enormi differenze tra i vari testi.
Per quanto mi riguarda, io desidero soffermarmi brevemente sulla proposta di legge che vede primo firmatario l’on. Ferraresi, del M5s. Si tratta di un testo alla cui elaborazione ho partecipato come tecnico (non essendo aderente a tale formazione politica) e ne conosco i capisaldi.
Desidero rilevare, peraltro, che, nonostante io ritenga che il testo formulato costituisca un’apprezzabile ipotesi di superamento dell’attuale normativa, si avverte la necessità di un intervento legislativo di maggiore ampiezza perché la materia degli stupefacenti non si limita alla sola cannabis ed ai suoi derivati. Io credo che uno degli aspetti nodali consista nella possibilità per il maggiorenne di coltivare fino a 4 piante femmine di cannabis e detenerne il prodotto in domicilio indicato mediante una semplice comunicazione tramite raccomandata A/R o posta certificata alla Prefettura territorialmente competente. Va apprezzata l’impostazione che mira a dare dei parametri di certezza alla dimensione della coltivazione, si da potere stabilire la sua liceità o meno, attraverso la predeterminazione di un numero massimo di piante e l’individuazione del sesso femminile delle stesse. Rilevante è pure la limitazione per cui la coltivazione può essere esercitata solo da persona maggiorenne.
Altrettanto interessante, è la facoltà per il singolo di detenere, al di fuori del domicilio indicato, fino a 5 grammi lordi di cannabis, aumentati a 15 grammi lordi in privato domicilio. Anche in questo caso si è mirato a fornire stabili parametri aritmetici che possano superare e sedare preventivamente contrasti o d equivoci di carattere interpretativo, così da evitare contrasti di giudicati. In questo senso si pone anche la facoltà, previa prescrizione medica, di detenere quantità maggiori di cannabis in deroga ai punti precedenti. Il progetto, inoltre si fa carico di superare i gravi limiti normativi attuali in materia di reato di lieve entità, cioè di quel reato di cui al comma 5 dell’art. 73 che attualmente prevede una pena unica per sanzionare sia le condotte riguardanti le droghe pesanti presenti in tabella I e III (cocaina, eroina…) e le droghe leggere presenti in tabella II (cannabis) e IV. Mentre è stata aumentata la pena per le prime, è stata diminuita la sanzione per le seconde.
Ritengo basilare e coraggiosa la decisione di sopprimere qualunque riferimento punitivo riguardante le condotte per uso personale di cannabis e cioè mi pare elemento qualificante l’eliminazione degli illeciti amministrativi per sostanze presenti in tabella II e IV. Interessante è pure l’introduzione e la regolamentazione dei “Cannabis Social Club”, ovvero associazioni di coltivatori e consumatori di cannabis, sull’onda di quelli spagnoli. Essi dovrebbero in qualche modo permettere forme regolamentate di consumo legale di gruppo di sostanze stupefacenti derivate dalla cannabis senza rischi di dovere comparire davanti ad un giudice per stabilire la sussistenza dell’uso di gruppo. Rimarchevole è pure la scelta di prevedere un aumento delle aggravanti in caso di condotte riguardanti la cessione a minori di sostanze stupefacenti. Nel complesso, quindi, uno sforzo significativo e sono assai lieto che nel comunicato di presentazione sia stato evidenziato e riconosciuto “in particolare il contributo esclusivamente tecnico dell’avv. Carlo Alberto Zaina”.