La più grande banca dati sul cancro per arrivare a cure su misura
1.500 ricercatori di 4 continenti si sono uniti per tracciare l’identikit genetico di circa 3000 forme tumorali che colpiscono 20 organi diversi. Si tratta di un passo fondamentale per identificare i bersagli molecolari da colpire con la prossima generazione di farmaci. A differenza degli studi precedenti che si concentravano sulle regioni del genoma dei tumori che codificano le proteine, il consorzio internazionale Pan-Cancer Analysis of Whole Genomes (Pcawg) ha analizzato l’intero genoma.
Nel 90% dei campioni analizzati sono stati identificati i geni driver, ossia le principali mutazioni che spingono il tumore ad andare avanti. Alcuni di essi, spiega il genetista Giuseppe Novelli, dell’Università di Roma Tor Vergata, “sono geni che non conoscevamo che hanno una funzione regolatoria, cioè accendono o spengono altri geni”.
Conoscere i geni che guidano lo sviluppo della malattia è cruciale per lo sviluppo delle terapie. Si è scoperto inoltre che i primi segni del cancro possono comparire anni prima della diagnosi: c’è un piccolo numero di geni che sono motori comuni dello sviluppo precoce del cancro e questo potrebbe portare allo sviluppo di test per la diagnosi precoce.