La Nuova Zelanda depenalizza l’aborto per salvaguardare la salute delle donne
La Nuova Zelanda ha depenalizzato l’aborto. La nuova legge consente alle donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza entro le prime 20 settimane di gestazione. «Per oltre 42 anni, l’aborto è stato in Nuova Zelanda l’unica procedura medica considerata un crimine, ma d’ora in poi sarà giustamente trattato come una questione di salute» ha commentato il ministro della giustizia Andrew Little.
Per oltre quarant’anni la legge della Nuova Zelanda ha considerato l’aborto un reato, permettendolo solo in precise circostanze e cioè in caso di incesto, malformazione del feto o seri rischi per la salute mentale e fisica della donna costringendo spesso le donne a mentire o di ricorrere e sottoporsi a procedure poco sicure pur di interrompere una gravidanza.