La naturale introspezione della salute
L’essere umano è interamente appartenente ad una natura tanto magnifica quanto terrificante. In una delle sue parti c’è il regno delle piante. Tesoro di una Madre Terra viva, che evolve, cambia, si trasforma. È una natura complessa che per essere compresa ha bisogno di uno sguardo umile.
Ad oggi è socialmente accettata una distinzione tra piante “innocue”, che mantengono il nome proprio di piante, e droghe, (sostanze in genere) associate ad un effetto negativo sulla salute umana. La sguardo umile a cui ho accennato è provare a considerare le cose differentemente. Partiamo dall’origine, dal significato del termine droga: “Ogni prodotto naturale, vegetale o animale, contenente uno o più principi attivi (alcaloidi, glicosidi, saponine, oli essenziali, sostanze amare, purgative, aromatiche ecc.). Delle numerose piante medicinali sono di regola utilizzate solo le parti più ricche di sostanze attive: ora le radici o i tuberi o i rizomi, ora le foglie, i fiori, il succo, la corteccia ecc. (infusi, decotti, estratti, tinture o altro).” (Treccani)
Si può quindi pensare che utilizzi droga anche una persona che assume camomilla la sera per calmarsi o che succhia una radice di liquirizia per aiutare una leggera ipotensione. Mumble mumble.
L’etichetta di “malvagità” è stata affibbiata a diverse piante, tra cui, la Cannabis. Questa pianta è classificata tra le “droghe proibite” (tabella 1 degli stupefacenti) e la domanda se questa classificazione sia corretta rimane tema di ampio dibattito.
È fonte continua di ricerca il motivo per il quale piante o sostanze che favoriscono l’introspezione consapevole siano fermamente considerate dannose, illegali o distruttive.
Nel caso della Cannabis, però, oltre all’effetto psicologico introspettivo, considerato estremamente dannoso o, alla meglio, ignorato, abbiamo ad oggi una letteratura sempre più unanime nell’affermare che gli effetti benefici siano di gran lunga superiori a quelli nocivi (quasi inesistenti secondo uno studio 06/2016).
L’utilità medica ha dato vita, invece che ad una riconsiderazione della legislazione in favore dei più deboli e bisognosi, ad una corsa all’oro spinta dal rigoroso controllo farmaceutico.
La libertà personale di accesso ad una parte della Terra in cui viviamo è venuta meno. Una naturale possibilità di cura viene negata nella sua forma più efficace per essere diffusa, invece, in quella più redditizia.
Costituzione, Art 32, La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo.
Sicuri?
Namastè