La minaccia siamo noi
Sarò sincero.
Ne ho viste tante di cause “vitali” venir dimenticate quando passano di moda; la deforestazione dell’Amazzonia per cui si è speso Sting più di altri, il Live Aid per l’Africa (dove ho vissuto 4 anni) e che tira sempre e quindi di volta in volta viene riesumata in base alle necessità, la caccia alle balene, i pellerossa d’America, le donne infibulate e via di seguito. È difficile parlare con competenza e senza titoli, perciò il mio contributo bimestrale non sarà apertamente schierato.
È ovvio che nessuno sosterrebbe la legittimità di sputtanare l’unico pianeta che abbiamo per viverci in funzione del tornaconto economico, tuttavia credo che se considerati nell’immensità temporale che ci vede presenti sulla terra rispetto ad altre specie e confrontando la durata delle ere precedenti, forse pensare che da soli riusciamo a compromettere un sistema che ci eliminerebbe anche solo scoreggiando, sia un po’ presuntuoso. Che l’industria petrolifera e più in generale tutti coloro che governano le leggi attraverso il denaro per controllare la stragrande maggioranza dell’umanità facciano il proprio tornaconto fregandosene di tutto e di tutti ormai non è mistero, ma non credo potranno arrivare più in là di un’illusione concessa pro-tempore, di assecondare le leggi della natura al loro volere.
Credo che abbiamo fatto e stiamo facendo danni, molti dei quali che si potrebbero evitare, ma penso e confido che la perfezione e la memoria di questo sistema che ne ha viste molte, più di qualunque specie vivente, delle quali l’uomo è solo una delle tante e nemmeno la più longeva, abbia in sé il modo per eliminare qualunque cosa arrivi a minacciarne seriamente la sopravvivenza, seppure questa volta la speranza non sia nell’interesse della specie a cui anche io appartengo.