La Malesia vuole abolire la pena di morte dopo una condanna per possesso di cannabis
Il capo del gabinetto malese Liew Vui Keong ha annunciato il 10 ottobre che il governo cercherà di abolire la pena di morte nella prossima sessione del parlamento nazionale, che si apre in questi giorni. L’annuncio arriva due settimane dopo che il primo ministro Mahathir Mohammed (92enne, il più vecchio governante in carica del pianeta) ha invitato il governo a modificare gli statuti della pena di morte. La decisione arriva in risposta alla protesta che si è scatenata a livello globale per la condanna a morte del produttore di olio di cannabis Muhammad Lukman.
L’uomo è stato condannato all’impiccagione da un tribunale nella città di Shah Alam il 30 agosto. È accusato di non aver rispettato la pericolosa legge sulla droga del 1952 per possesso di 3,01 litri (circa 100 once liquide) di olio di cannabis e 279 grammi (circa 10 once) di cannabis compressa. Come riportato dai media locali, era stato arrestato nella sua residenza nel dicembre 2015 insieme a sua moglie, che era allora incinta di sei mesi.
L’avvocato di Lukman ha sostenuto che non era coinvolto in nessun traffico criminale, ma stava collaborando con organizzazioni come il Gerakan Edukasi Ganja Malaysia (Malaysia Ganja Education Movement) per fornire olio di cannabis ai malati. A coloro che erano troppo poveri per pagare, l’olio è stato fornito gratuitamente, dimostrando che l’operazione di Lukman, soprannominata HealTHCare, non era a scopo di lucro.
Centinaia di pazienti di Lukman – inclusa la madre – hanno testimoniato in tribunale per difenderlo. Tra gli altri il professor Mohammad Aris Mohd Moklas, ricercatore di neuroscienze dell’Università Putra Malaysia. I sostenitori di Lukman hanno lanciato una petizione online per chiedere la sua libertà che finora è stata firmata da quasi 70mila persone.
In attesa del cambio legislativo la condanna è stata sospesa è l’annuncio è stato applaudito da Amnesty International, il cui segretario generale Kumi Naidoo ha dichiarato: “L’annuncio di oggi rappresenta un importante passo avanti per tutti coloro che hanno fatto una campagna per la fine della pena di morte in Malesia. La Malesia deve ora unirsi ai 106 paesi che hanno voltato le spalle per la punizione definitiva crudele, inumana e degradante – il mondo sta guardando “.