La lettera di una mamma vegana a Bruno Vespa: basta disinformazione
La scorsa settimana su Porta a Porta, Bruno Vespa ha condotto un’intera trasmissione dal titolo “La carica dei vegani” (visibile integralmente a questo link). Ambizioso obiettivo della puntata avrebbe dovuto essere, secondo l’introduzione dello stesso conduttore, mettere a confronto pro e contro delle diete vegane e onnivore e stabilire quale fosse la migliore per il benessere umano. Peccato però che la conduzione del Bruno nazionale si sia rivelata, come spesso accade, faziosa. Come sempre dalla parte dei più potenti: in questo caso naturalmente i carnivori e le importanti lobbies della produzione e distribuzione di derivati animali.
Picchi di disinformazione che hanno raggiunto apici disarmanti, come quando Vespa ha parlato della scelta vegana come di una moda, o quando ha interrotto – di fatto censurandolo – il pediatra Pinelli, presente in studio, nel momento in cui spiegava come l’eccessivo consumo di carne fosse una delle cause dei tumori.
Tra le reazioni alla puntata, merita di essere riportata la lettera a Bruno Vespa dall’associazione “Zerogabbie“, composta da madri vegane. Riportiamo di seguito il testo della lettera:
“Lei ha esordito informando il pubblico che il veganismo è una moda. Sono mamma vegana per motivazioni etiche, ambientali, sociali, civili. Oltre alla tematica salutistica, molto interessante se adeguatamente trattata, esistono le urgenti problematiche riguardanti gli allevamenti: spreco di risorse idriche, inquinamento, degradazione del suolo, deforestazione, consumo di energia e riscaldamento globale, ingiustizia sociale, fame nel mondo. Per non parlare della sofferenza e delle terribili condizioni di (non) vita inflitte agli animali che finiscono nel business degli allevamenti.
Una trattazione centrata avrebbe tra l’altro consentito al prof. Giorgio Calabrese di non incappare nella gaffe sulla produzione del latte vaccino, ottenuto secondo lui prendendolo da quel poco in più che avanza alle mucche e che andrebbe buttato, e non, com’è, tramite crudeli metodi di sfruttamento che “usurano” la mucca al punto tale da accorciarle di circa quattro volte la durata della vita.
La scelta vegana è presa di coscienza, sensibilità, rispetto per le sorti del Pianeta e di tutti i suoi abitanti. Scelta vegana, per una mamma e un papà, è futuro dei figli. E non una «moda», né uno stile di vita come, sostiene Lei, lo è «indossare una minigonna». Le scrivo questo per il rispetto della verità e di tutti i cittadini, indiscriminatamente. Giornalisti inclusi”.