La legalizzazione non fa aumentare il consumo di cannabis tra i giovani, nuovo studio
Il fatto che la legalizzazione faccia aumentare il consumo di cannabis tra i giovani è una delle argomentazioni che i proibizionisti usano più spesso cercando di far leva sull’opinione pubblica e sulla tutela della salute dei ragazzi. Il problema è che non è vero.
L’avevano ripetuto a non finire le associazioni contro la legalizzazione durante le campagne referendarie negli Stati Uniti, e oggi vengono smentite da fatti, numeri e dati. Da noi la menzogna viene rilanciata spesso dalla Lega e dai suoi rappresentanti, che l’hanno ribadita di recente anche durante una conferenza stampa oragnizzata a Montecitorio.
Un’ampia analisi dei dati “non ha trovato alcuna prova che la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo sia stato associata un aumento della probabilità o del livello di uso di marijuana tra gli adolescenti. Invece, tra gli adolescenti che hanno riferito di aver fatto uso di marijuana nell’ultimo mese, la frequenza dell’uso è diminuita del 16 per cento dopo la legalizzazione”. Lo mettono nero su bianco i ricercatori che hanno pubblicato lo studio sul Journal of Adolescent Health nei giorni scorsi.
Per condurre lo studio, i ricercatori associati all’Università di Boston hanno esaminato i dati dell’indagine che erano stati raccolti in un periodo di quasi due decenni sull’uso della cannabis e di altre sostanze da un campione rappresentativo a livello nazionale di oltre un milione di studenti delle scuole superiori. I ricercatori hanno studiato i dati del Youth Risk Behavior Survey raccolti in 47 stati dal 1999 al 2017, che ha valutato l’uso di marijuana, alcol, sigarette e sigarette elettroniche tra gli adolescenti.
E il trend è confermato anche da altre ricerche. Secondo i dati diffusi da Statistics Canada, l’agenzia statistica nazionale canadese, nel periodo in cui è stata legalizzata la cannabis, da ottobre 2018 a fine 2019, il numero di cittadini canadesi di età compresa tra 15 e 17 anni che consumano cannabis si è praticamente dimezzato, passando dal 19,8% del totale al 10,4%.
Non solo, perché secondo i dati contenuti nel rapporto Trends in Adolescent Treatment Admissions for Marijuana in the United States, 2008-2017, il numero di adolescenti ammessi ai programmi per problemi connessi all’uso di cannabis, cala sensibilmente negli stati che l’hanno resa legale.
Secondo il vicedirettore di Norml, Paul Armentano, “questi risultati si aggiungono al crescente corpus di letteratura scientifica che dimostra che le politiche di legalizzazione possono essere implementate in modo da fornire accesso agli adulti e allo stesso tempo limitare l’accesso e l’uso improprio dei giovani”.