Antiproibizionismo

La Fini Giovanardi va immediatamente abolita!

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Lettera aperta ai parlamentari M5S e SEL:

Gentili deputati e senatori, innanzi tutto buon lavoro.
Ci rivolgiamo a voi a seguito delle dichiarazioni dell’on. Vendola in campagna elettorale e in virtù del gradimento espresso nel forum del Movimento 5 Stelle sulla legalizzazione della cannabis e vorremmo sottoporre alla Vostra attenzione questo problema che pur sembrando marginale, marginale non è e necessita a nostro avviso di una rapida e urgente soluzione!

La legge 49/06 denominata “Fini-Giovanardi” è entrata in vigore nel gennaio 2006, inserita all’ultimo momento nel “Pacchetto Olimpiadi Invernali di Torino” e votata, proprio per l’urgenza dell’imminente manifestazione sportiva, per Decreto e con voto di fiducia.

Contro questa prassi anomala, che ha di fatto impedito il dibattito parlamentare su un tema molto serio e delicato, si è espressa ultimamente la Terza Sezione della Corte d’Appello di Roma, rimettendo alla Corte Costituzionale il giudizio sulla legittimità della legge, ma in attesa del pronunciamento della Consulta la legge rimane operativa, mietendo ingiustamente e ingiustificatamente migliaia di vittime ogni anno, come risulta evidente dai bollettini statistici che abbiamo presentato alla Camera dei Deputati nel 2011 e al Senato nel 2012 in due conferenze stampa tenute dalla nostra Associazione insieme ad altre.

In Italia, secondo i dati forniti dall’EMCDDA (Centro Europeo di Monitraggio sulle Droghe), aggiornati al dicembre 2012, le persone che consumano cannabis, occasionalmente o abitualmente, risultano essere il 17,3% della popolazione (circa 5.000.000 di persone), facendo balzare il nostro Paese in testa alla classifica europea e rendendo il fenomeno del consumo di cannabis tra i nostri concittadini una problematica di assoluta urgenza sociale a causa del regime repressivo nei confronti dei coltivatori e consumatori in proprio, posto in atto dal governo Berlusconi da ben 7 anni.

La Fini-Giovanardi, equiparando la cannabis alle droghe pesanti e prevedendo anche per la coltivazione di una sola pianta una pena detentiva da 6 a 20 anni di reclusione (ipotizzando anche per la piccola coltivazione ad uso personale una “presunzione di spaccio”), ha di fatto criminalizzato e reso (d’ufficio) tossicodipendenti, milioni e milioni di persone, causando vere e proprie devastazioni nella vita quotidiana di decine di migliaia di famiglie.

Dai dati forniti dall’ultima ricerca di “Forum Droghe”, pubblicati e presentati nel “Terzo Libro Bianco sulla Fini-Giovanardi”, si viene a sapere che il 60% della popolazione carceraria è in prigione proprio a causa di questa legge, e che una buona percentuale di questo 60% è in cella per coltivazione domestica ad uso personale o per detenzione di piccole quantità, ma che ha dovuto ammettere il reato di spaccio tramite “patteggiamento”, pur di avere uno sconto di pena, che ricordiamo è da 6 a 20 anni, quando il reato per stupro o per pedofilia prevede pene molto minori!

Vi ricordiamo che l’Italia è stata accusata di violazione dei diritti umani per la questione del sovraffollamento delle carceri, di conseguenza è logico dedurre che la Fini-Giovanardi sta ledendo parte dell’art. 27 della Costituzione italiana: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità…”.

Vorremmo che rifletteste un secondo su questa considerazione: se il 60% della popolazione carceraria è in cella a causa di una legge e il rimanente 40% è detenuta per tutte le altre migliaia contemplate nel Codice Penale, significa che questa legge è il fulcro portante dell’intero apparato repressivo e giudiziario e quindi la sua abolizione o “revisione” dovrebbero essere considerate dal nuovo Parlamento, come delle reali priorità.

La Fini-Giovanardi, avendo creato un bacino inesauribile di clientela per i tribunali, le carceri e le comunità di recupero, ha di fatto generato un sovraffollamento carcerario, un ingolfamento nei tribunali, ha distolto le FF.OO. da un reale controllo del territorio a causa di un’assurda persecuzione scatenata contro una criminalità inesistente e ha favorito oltretutto gli interessi della criminalità organizzata, che dalla concessione del monopolio ottenuto grazie ad essa, ha continuato e continua a prosperare elargendo droghe leggere e pesanti ad una popolazione giovanile ancora non in grado di comprendere il pericolo e la differenza tra l’uso e l’abuso delle diverse sostanze.

Abbiamo preparato una “Proposta di Legge per la Regolamentazione della Coltivazione Domestica di Cannabis” che vorremmo presentare alla Vostra attenzione, per decriminalizzare nel più breve tempo possibile circa 5.000.000 di rispettabili e rispettosi cittadini rei unicamente di praticare abitudini sicuramente non convenzionali, ma altrettanto non dannose, e che forse in alta percentuale sono proprio Vostri elettori e sostenitori, come lo sono la maggior parte dei nostri associati.

Chiediamo quindi un contatto immediato con i deputati e i senatori del “Movimento 5 Stelle” e di “Sinistra Ecologia e Libertà” che sono sensibili su questo problema, con lo scopo di stabilire condivisioni e strategie per cancellare dalla nostra legislazione la legge più liberticida d’Europa.

Come ultima cosa e a nome di tutti coloro che ingiustamente e inutilmente hanno dovuto varcare le porte delle patrie galere per 2 o 3 piante di cannabis, vorremmo che faceste il possibile, una volta formato qualsiasi governo, affinché la direzione del Dipartimento Politiche Antidroga, alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, venga tolta al Dott. Serpelloni, che ha indirizzato l’orientamento del DPA, in questi anni, in modo assolutamente ideologico anziché secondo un criterio scientifico e sociale, come avrebbe dovuto realmente essere per il bene e la sicurezza della collettività e affidata al Ministero della Salute.

Fidando in un contatto da parte di alcuni di voi, rimaniamo in attesa con la speranza di una positiva collaborazione.

Per il Comitato di Coordinamento ASCIA
Giancarlo Cecconi
www.ascia-web.org



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