La fine delle Musicassette (?!)
Molti di noi sono nati con le musicassette (o audiocassette). Quanti sono infatti i ricordi che ci legano a quei tempi? Andare nei negozi appositamente per comprarle, usare il “mangianastri”, salire sull’autobus per la scuola con zainetto e “walkman”, leggere ripetutamente i testi e i crediti creando solchi e rovinando la carta, creare in cameretta le nostre personali mixtape, quei tre minuti persi per avvolgere il nastro senza poter skippare in tutta fretta… e non riuscire quasi mai a trovare il punto giusto!
Un tempo lontano, che riemerge con un pizzico di malinconia, se si pensa che oggi abbiamo nei nostri scaffali Cd spesso privi di copertine, ridotti al minimo (per limitare i costi!) e interi Album che vengono acquistati prettamente nel formato digitale. Che sia un bene o un male, che abbia vantaggi o svantaggi, il luogo per stabilirlo non è questo. Resta il dato percepibile che siamo in presenza di un FATTO. Eppure l’accettazione è in ognuno di noi. Siamo andati avanti inesorabilmente, adattandoci alla tecnologia e alle nuove mode. Lo facciamo ogni giorno con la scienza, la cultura e con il modo di concepire l’arte. I nostri bambini imparano cos’è il SALASSO, il sistema di coltivazione del MAGGESE, le tecniche di GIOTTO e perfino che per alcuni la terra era al centro dell’universo. Si tratta di storia. Di una parte di noi. Fa arrabbiare quindi, che la parola MUSICASSETTA stia piano piano scomparendo dal nostro pacchetto culturale. In Inghilterra sono addirittura arrivati alla decisione di eliminare il termine all’interno di qualche Dizionario. Sembra infatti, che gli editori del Concise Oxford English Dictionary abbiano deciso di rimuovere la parola “TAPE” per dare spazio a oltre 400 parole nuove e in uso oggi. Jesse Sheidlower ha dichiarato (riferendosi alla piccola Musicassetta): “so past its prime that it was not worth keeping it in”.
E se è pur vero che oggi il mercato della TAPE è apparentemente quasi morto e che solo un bambino su 100 sa di cosa si tratta, perché eliminarne l’ESPRESSIONE e con essa tutta la storia e la magia che sono alla base? Va poi considerato che non sono pochi gli artisti che, negli ultimi due anni, hanno ribaltato la tendenza attuale. Lo scorso anno, la stessa NPR (organismo indipendente non-profit di stazioni radio negli USA) ha confermato che oltre 25 etichette indipendenti stavano pubblicando musica su questo supporto. Nella nota rivista PITCHFORK, sono stati dedicati degli articoli inerenti all’uso predominante del supporto analogico in moltissimi settori dell’Underground e dell’Indie. Gruppi conosciuti come gli ANIMAL COLLECTIVE e i DEERHOOF hanno scelto di pubblicare i loro nuovi album su musicassette ( oltre che su Vinile e in formato Digitale ). La stessa etichetta di MF DOOM e GHOSTFACE KILLAH, la Natura Sounds, ha annunciato che per questi artisti sarebbe stata disponibile anche la versione su TAPE per i loro prossimi lavori.
La SAGA delle Musicassette non è del tutto finita. E anche se lo fosse, non sarei assolutamente contraria all’andare avanti. Sono per il progresso e l’evoluzione. Purché i tempi passati, che ci hanno formati, non siano messi da parte e dimenticati. Ben vengano altri supporti e altre tecniche per la musica, ma perché voler addirittura eliminare in tronco un TERMINE?
Selene EllZed Grandi