La differenza tra cannabinoidi e terpeni e la loro efficacia in sinergia
I cannabinoidi sono i composti della cannabis più conosciuti, tra i quali spiccano sicuramente il THC e il CBD. Ma la cannabis è una pianta che al suo interno contiene più di 500 sostanze, e tra queste, quella che sta prendendo piede nella ricerca e nell’utilizzo pratico, sono i terpeni.
Cosa sono i terpeni?
I terpeni sono molecole estremamente volatili il cui equilibrio contribuisce a dare gli odori e i sapori di migliaia di piante presenti in natura oltre a caratterizzarne gli effetti. Come avviene nel caso del THC, sono prodotti dai tricomi. Quelli esistenti sono più di 20mila ma quelli che si trovano in alte concentrazioni nella cannabis sono circa 120. Il sapore agrumeto di arance e limoni, o quello di resina del pino, così come ad esempio gli effetti rilassanti della lavanda, sono dati proprio dai terpeni.
Questo perché non si limitano a caratterizzare odori e sapori, ma hanno vere e proprie qualità terapeutiche lavorando insieme agli altri composti presenti nella pianta. Si tratta del cosiddetto effetto entourage, che prevede che le diverse sostanze contenute nella cannabis, agiscano in sinergia contribuendo a dare il massimo effetto terapeutico e il minimo effetto collaterale. Questa varietà di principi attivi della pianta è anche la ragione alla base del fatto che la cannabis sia una pianta così complessa. Due varietà che ad esempio esprimono gli stessi livelli di cannabinoidi, possono dare effetti completamente diversi proprio grazie alla sinergia dell’azione con i terpeni e le altre sostanze contenute.
Non solo, perché, come spiegato da Matteo Melosini proprio qui su Dolce Vita, “questi composti svolgono importanti funzioni all’interno della pianta essendo i mattoni di partenza per costruire molecole più complesse e fondamentali per il metabolismo, come ormoni, vitamine, pigmenti, steroidi, resine e persino cannabinoidi. Inoltre, caratterizzati da un odore forte e pungente, i terpeni svolgono un’azione protettiva contro l’attacco dei nemici della pianta come insetti, funghi e animali erbivori. Nelle infiorescenze predomina la presenza dei monoterpeni come il limonene e l’α-pinene, i quali hanno la capacità di respingere gli attacchi parassitari di funghi e insetti. Nelle foglie abbondano invece i sesquiterpeni, che le rendono meno appetibili agli erbivori dato il forte sapore amaro”.
La Dinafem aveva invece raccontato, sempre sulle pagine della nostra rivista, che: “Una delle prove più valide del fatto che le interazioni tra fitocannabinoidi e terpeni migliorano gli effetti terapeutici della cannabis è stata presentata da Ethan Russo, in una conferenza in Israele nel 2011 e pubblicata nel British Journal of Pharmacology. In quella pubblicazione descriveva per esempio come il limonene riducesse l’ansia nei topi attraverso i recettori di serotonina. Una dimostrazione poi confermata anche negli esseri umani, grazie a una ricerca giapponese su pazienti con gravi depressioni, il cui stato d’animo migliorava esponendo loro all’odore degli agrumi (9 su 12 riuscirono a ridurre le dosi di antidepressivi)”.
I principali terpeni della cannabis
Mircene
Il mircene è un monoterpene prodotto da diverse piante. Si trova ad esempio nel timo, nella verbena e nella citronella, così come in mango, luppolo ed eucalipto. Ed è uno dei terpeni maggiormente presente in molte varietà di cannabis. Ha un aroma fruttato, citrico, balsamico, pungente e speziato come i chiodi di garofano, ma possono riscontrarsi differenze notevoli nelle preparazioni. Insieme al limonene è uno dei terpeni più utilizzati a scopi industriali. Il mircene si trova alla base di moltissimi profumi e nella biochimica delle piante è precursore di altri terpeni. La sua grande presenza nel luppolo determina buona parte dell’aroma della birra. È anzitutto antinfiammatorio, sedativo, analgesico, antispasmodico e poi antibiotico e antisettico. Nelle terapie con cannabinoidi è considerato un potenziatore degli effetti del THC per la sua azione sulla permeabilità cellulare che facilità il transito del principio attivo da sangue a cellule neuronali. Sembra inoltre aumentare il livello massimo di saturazione del recettore CB1, consentendo una maggiore assimilazione da parte dei pazienti che necessitano di alti dosaggi.
Limonene
Il limonene è un monoterpene incolore con aroma di arance, limoni e altri frutti. Dopo il mircene, il limonene è uno dei terpeni più abbondanti nella pianta di cannabis. Le proprietà medicinali finora riconosciute o in via di studio riguardano diverse condizioni. Le ricerche e le applicazioni farmacologiche sul limonene si concentrano sulle sue funzioni antidepressive, ansiolitiche, immunostimolanti, antibatteriche e antitumorali. Viene utilizzato per il trattamento di ulcere e riflussi gastrici, e anche come antisettico e repellente per gli insetti. Gli studi sull’effetto entourage nella cannabis hanno rilevato le sinergie del limonene con numerosi cannabinoidi e terpeni. L’aumento di permeabilità cellulare causato dal limonene facilita l’assimilazione di altre sostanze da parte dell’organismo umano. Questo composto viene utilizzato anche all’interno delle diete per la riduzione del peso, e la sua rapida accumulazione nei tessuti adiposi lo ha reso interessante nel contrasto al tumore del seno.
Pinene
Il pinene è il terpene responsabile dell’odore degli aghi di pino e delle sue resine e in diverse varietà di cannabis è impossibile non accorgersi della sua presenza proprio per l’odore molto marcato che sprigiona. Il pinene può aumentare la concentrazione mentale e l’energia nonché agire come espettorante, broncodilatatore (il fumo sembra espandersi nei polmoni) e antisettico topico. Intrugli a base di foglie di piante che lo contengono sono stati utilizzati per migliaia di anni nella medicina tradizionale per conservare e ripristinare la memoria. Ha inoltre ottime capacità antinfiammatorie ed antiossidanti. Ci sono due tipi di pinene, alpha, che troviamo negli aghi di pino e nel rosmarino; e beta che troviamo in aneto, prezzemolo, rosmarino, basilico, achillea, rosa e luppolo.
β-cariofillene
Il β-cariofillene è un terpene presente negli oli essenziali di varie piante, tra le quali rosmarino, luppolo, pepe nero e appunto, la cannabis. Come la maggior parte terpeni contribuisce all’aroma univoco associato con oli vegetali ma ha la particolarità di legarsi ai recettori del nostro sistema endocannabinoide alla pari dei fitocannabinoidi della cannabis. Un recente studio scientifico effettuato sui topi e pubblicato sulla rivista Physiology & Behavior, identifica nel terpene chiamato β-cariofillene un potenziale trattamento per ansia e depressione.