La Corea del Sud verso nuove politiche di difesa degli animali
È di pochi giorni la notizia che il ministero dell’agricoltura, dell’alimentazione e degli affari rurali Sud Coreano sta per costituire una divisione politica con la funzione di tutelare la salute e il benessere degli animali domestici.
Il numero crescente di questi animali, aumentato del 20% negli ultimi due anni, passando da circa quattro milioni nel 2015 a quasi sei nel 2017, ha probabilmente scosso una necessità che ormai da tempo vede gli animali vittime di una situazione insostenibile.
Il compito della divisione sarà quello di proteggere gli animali dall’abbandono e da possibili maltrattamenti così come prevenire incidenti legati ad essi.
Un’altra percentuale che muove l’intento di creare questa divisione è legata all’aumento degli animali da laboratorio, purtroppo innalzatosi da due milioni e mezzo a tre milioni negli ultimi anni; la divisione avrà infatti anche il compito di migliorare le linee guida etiche per i test.
Quello che ci si augura è che questa progettualità sia l’ulteriore passo verso una sempre più evidente sensibilizzazione nei confronti degli animali.
Si pensi solo che in questo Stato i cani vengono ancora macellati con un mercato che vede quasi 20000 allevamenti di carne di cane in tutto il paese. Cani allevati in batterie, chiusi in piccole gabbie sovraffollate senza alcuna tutela o riparo dalle intemperie.
Sempre più associazioni combattono con il fine di interrompere tale crudeltà con l’obiettivo ultimo di vietare l’industria della carne di cane.
Anche le ultime olimpiadi invernali hanno in un certo modo mosso l’opinione pubblica rendendola cosciente di tali barbarie che ancora oggi vengono compiute in questo paese.
Speriamo che tutti questi fatti possano portare a nuovi sviluppi e che sempre più, paesi come la Corea del Sud, riescono ad intuire lo straordinario valore di una vita, qualunque essa sia.