Psiconauta

La cerimonia dei funghi degli indiani mazatechi

2014-03-19 05.18.07 pm

Ai giorni nostri la cerimonia dei funghi degli indiani mazatechi del nord-est di Oaxaca mostra bene l’importanza attuale di questo rito in Messico.

Una vergine è incaricata di raccogliere i funghi sacri sulle colline durante la nuova luna e prima dell’alba. I funghi vengono poi consacrati sull’altare della chiesa cattolica locale. Il mondo strano in cui crescono questi funghi si rintraccia nell’appellativo che ad essi hanno dato i mazatechi: “hti-si-tho” (oggetto onorevole che sorge dalla terra). Essi infatti credono che i funghi spuntino dalla terra per miracolo e che siano stati inviati dal cielo con la folgore. A Huatla i funghi vengono chiamati “nri-ni-se” (uccello), che equivale allo Psilocybe mexicana, “nti-ki-so” cioè lo Psilocybe caerulescens e “mi-si- tho” e “y-e-Ie-nça-ha”, “il fungo sacro del letame del toro”, detto anche “honguillo de San Isidro Labradon”, che è lo Stropharia cubesis.

La cerimonia avviene in genere di notte e dura fino all’alba. Lo sciamano o curandero, che può essere anche una sciamana come presso i mazatechi, consuma i funghi crudi, non lavati, oppure secchi, con un massimo di sei mesi di essiccazione.

La cerimonia si tiene a porte chiuse. Per, il rito sono necessari, oltre ai funghi anche numerosi accessori che vengono depositati su un tessuto vicino all’altarino. Si tratta di pezzi di copal che vengono usati come incenso, mandorle di cacao, semi di mais, pisiete, cioè tabacco verde fresco e triturato, uova di gallina, uova di tacchino messicano detto guajalote, piume di guacamaya, trucioli della scorza dell’albero amate. Poi vengono deposte quattordici paia di Psilocybe mexicana e da tre a cinque paia di Stropharia, oltre a qualche Psilocybe caerutescens. In tutto meno di cinquanta funghetti. Il curandero s’inginocchia, prega e butta giù i funghi, due alla volta. La stanza è illuminata con candele. Il curandero prende l’amate, strappa un po’ di piume di guacamaya, le mette su un foglio insieme a 13 mandorle di cacao, fa un pacchetto e lo sistema accanto alle uova di tacchino. Analogamente confeziona altri pacchetti con il resto degli accessori. Poi con il tabacco si stropiccia le braccia e la nuca. Allora tutte le candele vengono spente con un fiore. Nell’oscurità il curandero si alza e comincia a fare delle domande agli intervenuti. Poi mischia i semi di mais nelle due mani, li getta e li raccoglie. Dispone in una certa maniera tè, uova e i pacchetti, e continua con le domande.

Durante la cerimonia nessuno può allontanarsi. I partecipanti possono prendere anch’essi dei funghi e consumarli. La cerimonia termina all’alba.

Il genere di funghi usati dai vari sciamani dipende in parte dai gusti personali e in parte dal motivo della cerimonia. Gli Psilocybe mexicana e gli Stropharia cubensis sono tra i più usati, ma esistono molte altre specie che sono altrettanto importanti. Nella contrada Mixe se ne usano di tre tipi: il “pi-tpa”, un equivalente dello Psilocybe mexicana, il “atka-t”, l’”alcade”, che è lo Psicolocybe hoosgshagenii, il “kong” o “kongk”, il capo, che è lo Psilocybe mixaeensis. In questa zona si ingeriscono soltanto le cappelle dei funghi. Nella regione dei Chatino, vicino al Pacifico, si usano tre tipi: lo Psilocybe mexicana, lo Psilocybe zapotecorum e lo Psilocybe caerulescens. Tra gli Zapotechi i funghi, che vengono presi dal menjak (l’uomo che sa) sono quattro: il “piccolo” o “piule de churis”, cioè lo Psilocybe mexicana, “il narcotico della corona di spine di Gesù”, “piule de barda” o “grandote”, cioè lo Psilocybe zapotecorum, e infine “il signore dei daini” o “fungo dei cacciatori”, che non è stato ancora identificato.

Nel paese dei Totonachi, stretto tra le montagne nella regione di Misanda, i funghi vengono invece utilizzati per compiere magie malefiche a danno di persone ignare. Di solito vengono mischiati con altri cibi. Si chiamano “honguitos del Senor” oppure “hongos adivinadores”. In lingua totonache forse prendono il nome di “paskakum”. Si tratta comunque dello Psiloeybe mexicana, dello Psitocybe aztecorum chiamato “bambino delle acque” e dello Psilocybe caerulescens varo nigripes o “fungo della regione superiore”. E’ possibile anche che vengano utilizzate altre specie di funghi allucinogeni.

fonte: psiconautica.in



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