La casa rotta: cambiare vita in un ecovillaggio diffuso
Un progetto di co-housing nelle Langhe ispirato ai concetti di decrescita felice, sovranità alimentare, riduzione degli sprechi e filosofia del saper fare
Michela è mamma di due bimbi, parla 4 lingue e ha lavorato per 12 anni in Slow Food, associazione internazionale per cui lavora tuttora Michele, originario di Trieste, compagno di Barbara. Sono loro gli abitanti de La Casa Rotta insieme a Claudio, geologo, un aggiustatutto. Stefano invece ha lasciato il suo lavoro da informatico e oggi si dedica all’agricoltura biodinamica. Barbara è sarta, volontaria della Croce rossa, lavora in una cooperativa di abiti e oggetti. Oliver è fotografo, Elisa insegna in una scuola. Francesco ha visitato tantissimi ecovillaggi e poi è approdato qui.
La Casa Rotta, il progetto agricolo e sociale partito nel 2011 da una cascina dell’800 ristrutturata da quattro ragazzi di Cuneo, oggi è diventato un ecovillaggio diffuso a Cherasco, nelle Langhe anche grazie a loro.
L’intento era quello di creare un luogo dove sperimentare nuovi stili di vita. Nell’inverno 2014 iniziano a coltivare un appezzamento di terra in affitto che gli ha permesso di costituire una piccola azienda agricola chiamata Nuove Rotte. Producono ortaggi, cereali e frutta con metodi naturali.
La cascina negli anni, grazie al loro lavoro e di tanti volontari, è stata ristrutturata grazie al recupero di materiali che sarebbero diventati rifiuti: piastrelle, finestre, porte interne, mobilio.
Al momento nel progetto sono attivi 7 adulti e 6 bambini, più i volontari, gli amici, i vicini di casa.

L’ecovillaggio La Casa Rotta: la crisi come opportunità
Nel 2016 hanno deciso di acquistare i terreni (8 ettari) del progetto agricolo che stavano affittando e la Casa Agricola de LaCasaRotta: questa è la casa dedicata ai lavori agricoli, con una rimessa per il trattore e piccoli magazzini per le verdure e le farine.
Le loro azioni si basano su un approccio ispirato ai concetti di decrescita felice, sovranità alimentare, riduzione degli sprechi e filosofia del “saper fare” in una logica di rete e di scambio tra comunità.
La rottura che viene citata nel nome è indicativa della crisi che cambia il suo stato, attraverso lo sviluppo di punti di vista critici e mette in atto stili di vita sostenibili e nuovi paradigmi culturali.
La Casa Rotta è ora, dopo quasi 10 anni di lavori di ristrutturazione fatta con le loro mani e risorse, un progetto per condividere spazi e tempi tra persone diverse; un luogo dove le persone possono incontrarsi, dialogare ma anche imparare, progettare, sognare, esprimersi, bere, mangiare, suonare, fare arte, rilassarsi, ballare, coltivare, giocare.
Un luogo per trovare nuove “rotte”.
