La Carmagnola non è più compresa nel registro delle varietà del ministero delle Politiche Agricole
La Carmagnola, celebre varietà di canapa che in Italia viene coltivata da secoli, non è più compresa nell’elenco delle varietà di canapa del MIPAAFT, il ministero delle Politiche Agricole, Forestali e del Turismo.
Basta un semplice controllo sul sito, che contiene l’elenco delle varietà vegetali, di cui vi riportiamo una schermata qui sotto, per vedere che la Carmagnola registrata in due posizioni, allo stato attuale risulta cancellata, e sta stessa cosa avviene per la CS, la Carmagnola Selezionata e la Fibranova.
Guardando sempre il registro, si può notare anche che il responsabile, che in questi anni era Assocanapa, è tornato ad essere il CREA. Abbiamo contattato il dottor Gianpaolo Grassi, primo ricercatore del CREA-CIN di Bologna, che ha confermato la cosa, spiegando che una delle possibilità è che sia stata lasciata scadere l’iscrizione senza rinnovare i diritti.
Ne abbiamo chiesto conferma a Felice Giraudo, l’ex presidente di Assocanapa, che è anche colui che ha permesso alla varietà di arrivare fino a giorni nostri, che però è rimasto sorpreso dalla notizia: “non mi risulta”, ha detto a dolcevitaonline.it, spiegando che “il contratto scade a fine 2019. In passato c’erano stati dei problemi in Germania (quando sembrava che la varietà potesse sforare il limite di THC dello 0,2%, nda) ma non so nulla di questa cosa”.
Abbiamo provato anche a contattare il responsabile del CREA-CIN di Bologna e l’ufficio stampa del Ministero, ma ad oggi non abbiamo avuto risposta, e vi aggiorneremo in caso di novità, anche perché ad oggi, nell’elenco delle varietà registrate a livello europeo, la Carmagnola continua ad essere presente, come testimonia lo screenshot fatto in data 15/04/2019.
Una delle possibilità è che ci sia stato un problema burocratico, perché la registrazione dura nove anni e scadrebbe a fine 2019, ma la domanda va fatta un anno prima, probabilmente per garantire la riproduzione del seme.
Ad oggi per gli agricoltori in possesso del seme certificato delle varietà cancellate, non cambia nulla: il seme rimane certificato ed è possibile piantarlo. Il problema sarà per il 2020: essendoci già scarsità di seme di queste varietà, se non verrà riprodotto non sarà probabilmente disponibile, a meno che il problema non venga risolto prima.