La capacità di fidarsi
Fidarsi degli altri è un bene? O è meglio temporeggiare la capacità di credere nel prossimo e verificare di persona la lealtà degli individui che ci stanno attorno? Si è mai sinceri fino in fondo con gli altri? Ma se non siamo in grado di essere sinceri e leali con noi stessi come possiamo pensare che un’ altra persona possa fidarsi di noi? Anni di sfiducia negli altri mi hanno insegnato che la fiducia va conquistata, che il potere di dare pareri o giudizi sugli altri è possibile solo nel momento in cui hai dimostrato a chi consigli, che si può fidare di te. Quando la fiducia viene meno? Sappiamo riconoscere il momento in cui la sicurezza, che quella persona ci dava, si dissolve nel nulla? E quando possiamo davvero dire di non poter più riporre le nostre aspettative proprio in quella persona che ci è stata sempre accanto? Il proverbio: ”se qualcuno ti ferisce porgi l’altra guancia” è una significativa prova di fiducia verso chi ci ha ferito ma credo che valga la pena integrarlo con: “fai attenzione però perché le guance che ho a disposizione sono solo due.”
Essere diffidenti a volte può aiutare a non infilarsi in situazioni complicate da gestire ma quando la diffidenza viene percepita dopo un periodo di totale fiducia è più difficile da mandare giù. La fiducia può essere riconquistata? E quando viene definitivamente persa? E’ un gioco a premi che ti fa accumulare punti ogni volta che dimostri lealtà verso una persona? Come al gioco dell’oca… che se finisci sulla casella giusta vai direttamente alla fine del percorso… Ma anche perdere la fiducia negli altri può essere paragonato a un gioco, per esempio il Monopoli…quando finisci su un Imprevisto ti può succedere di perdere i punti che potevano portarti al Parco della Vittoria… Il peggio è quando nel gioco entra un altro concorrente che usa l’astuzia distruggendo quello che si è riuscito a costruire faticosamente in un rapporto non solo d’amore, ma anche di amicizia.
Quando la fiducia reciproca finisce può un rapporto continuare ad andare avanti? Se la nostra voglia di scavalcare quella persona senza voltarci indietro è più forte di qualsiasi chiarimento poco significativo e inconcludente allora vuol dire che la fiducia in quella persona è persa per sempre? Sarebbe bello poter distinguere chi parla d’amore e chi parla CON amore e infine suddividere chi parla di amicizia da chi parla da amico.
Ognuno di noi tira l’acqua al suo mulino e a tutti sembra più che lecito… ma che succederebbe se per una volta si mandasse l’acqua al mulino di un altro magari con un biglietto di accompagno che dica: “Ciao l’acqua al mio mulino era troppa perciò ho deciso di mandartene un po’ nel tuo.” Forse le pale di chi ci sta accanto girerebbero più facilmente e le nostre palle girerebbero magari meno vorticosamente.
Mariangela Vecchio – [email protected]