Terapeutica

La cannabis terapeutica raccontata in video dal dottore che ha seguito più di 3mila pazienti

La cannabis terapeutica raccontata in video dal dottore che ha seguito più di 3mila pazienti
Da quando ha iniziato ad utilizzare la cannabis terapeutica, ha seguito circa 3mila pazienti. Parliamo del dottor Marco Bertolotto, primario del reparto di cure palliative presso l’Ospedale di Albenga e Pietra Ligure, tra i primi in Italia a proporre ai suoi pazienti questo tipo di cure e che oggi è un riferimento a livello nazionale.

Da anni cura una sua rubrica sulle pagine di Dolce Vita e più recentemente ha iniziato a raccontare le proprietà mediche di questa pianta anche in video, con casi di pazienti e studi scientifici. L’ultimo progetto che lo vede coinvolto è quello di Clinn, che sta per Clinic Innovation ed è un centro di medicina integrata nato a Milano per proporre terapie personalizzate ai pazienti. “Quello che abbiamo capito è che la cannabis è importante, ma bisogna personalizzare la terapia e anche lo stile di vita, accompagnando le cure con una corretta alimentazione e uno stile di vita sano”.

Quanti pazienti segue?
Da quando ho iniziato ne avrò seguiti più di 3mila. Ogni settimana vedo almeno 30 pazienti nuovi, e solo perché mi do dei limiti, seguendone una parte in ospedale e una parte come libero professionista.

Partiamo da una panoramica sulla cannabis terapeutica oggi.
Nel 2015, anno in cui è partito tutto il settore, nonostante la cannabis in medicina in Italia fosse legale già da tempo, pensavamo ad una evoluzione molto più rapida. Invece abbiamo fatto poca strada: sicuramente è aumentato il numero dei pazienti e inizia ad aumentare il numero dei medici che guardano con interesse a questa pianta, ma dal punto di vista delle azioni di governo e delle istituzioni, siamo davvero fermi. Al di là del momento particolare che stiamo vivendo è davvero un peccato, abbiamo una legge tra le più avanzate al mondo che se fosse applicata con attenzione ci permetterebbe di dare risposte concrete ai pazienti, facendo le cose semplici e cioè aumentando la produzione e mettendola a carico del sistema sanitario nazionale.

I punti critici sono sempre gli stessi…
Spesso si verifica la carenza di cannabis con l’interruzione degli stock e i pazienti che a quel punto non sanno più cosa fare o a chi rivolgersi, poi ci sono tempi lunghi per le preparazioni, perché siamo sempre nell’ambito galenico, le farmacie ci si avvicinano poco perché i costi sono elevati, il guadagno praticamente nullo e lo fanno più per servizio che per altro. Medici che incominciano ad avvicinarsi ma non hanno voglia di documentarsi, anche perché c’è una grande quantità di burocrazia da assolvere, e con molti pazienti diventa tutto complesso. Formazione non ce n’è, soprattutto per quanto riguarda la pratica e quindi è sempre un lavoro in salita. Ad oggi la cannabis, invece che rappresentare la soluzione ai problemi come dovrebbe, rischia di diventare un problema per i pazienti, anche per i costi che possono arrivare a 500 euro al mese. Intanto però le persone soffrono e stanno male.

L’idea di realizzare dei video nasce anche da qui, per cercare di mostrare a tutti queste enormi potenzialità?
La scelta deriva proprio dal voler mostrare l’efficacia della cannabis e i risultati moderni della ricerca. È un modo per dire a tutti che si tratta di un tema che dobbiamo affrontare in modo diverso, e anche per avvicinare i pazienti. D’altronde oggi sulla cannabis ci sono oltre 20mila studi scientifici dei quali la maggior parte è degli ultimi anni. Io vorrei semplicemente dire ai pazienti che la cannabis è uno strumento in più che deve essere preso in considerazione, per me è una fatica enorme, ma lo sento come un dovere.

Guarda i video del dottor Marco Bertolotto sul nostro canale YouTube.



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