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La cannabis si quota a Wall Street


La cannabis si quota a Wall Street
L’azienda canadese Tilray è il primo produttore “puro” di cannabis a lanciare una IPO (Initial Public Offering) sul Nasdaq. Wall Street, infatti, permette la quotazione alle aziende le cui attività sono legali nel paese in cui operano. La quotazione di Tilray risale allo scorso 19 luglio ed è andata oltre le aspettative iniziali, superando i 17 dollari fissati e arrivando a chiudere in giornata a 23 dollari per azione. In totale sono stati raccolti 153 milioni di dollari, portando il valore di mercato dell’azienda a 1,56 miliardi di dollari.

Tilray produce e vende cannabis a scopo medico. Nel primo trimestre del 2018 ha venduto quasi 1.300 kg di marijuana (come prodotto finito in estratti o fiori essiccati) su una produzione vicina ai 1700 kg. Da notare che l’offerta pubblica iniziale è arrivata poco dopo l’annuncio ufficiale della legalizzazione della cannabis anche in Canada.

L’azienda è controllata da Privateer Holdings Inc, un venture capital specializzato nel settore, e conta su un giro d’affari di 20 milioni di dollari (+62%) e un margine lordo di 11 milioni (+326%). L’obiettivo è la crescita, vista l’esplosione del settore a livello internazionale. Pur essendo stata la prima a lanciare una IPO, Tilray non è la sola azienda nel settore della marijuana ad essere quotata sulla Borsa di New York.

Canopy, ad esempio, anch’essa specializzata nella produzione di cannabis per uso medicale, è quotata sia a Toronto sia a New York. 

Secondo la stessa Tilray, che cita fonti dell’ONU, il mercato globale della marijuana vale 150 miliardi di dollari all’anno grazie a 180 milioni di consumatori (stimati) nel mondo. Tuttavia, nonostante la legalizzazione stia prendendo piede in modo progressivo anche negli USA, il settore della cannabis continua a presentare diverse incertezze dovute proprio all’aspetto legislativo.

Inoltre, nonostante l’ottimo esordio in Borsa, Tilray non ha ancora chiuso un bilancio in attivo, facendo segnare perdite per 7,8 milioni nel 2017 e 5,2 milioni di dollari nel primo trimestre del 2018. In attesa della legalizzazione effettiva in Canada, prevista ad ottobre, l’azienda canadese ha già in cantiere un piano di espansione per incrementare la produzione, ridurre i debiti ed effettuare acquisizioni.

Intanto l’azienda ha annunciato che un loro prodotto, il Tillray 2:100, con basso contenuto di THC e alto di CBD, sarà testato in uno studio scientifico per i bambini che soffrono di epilessia resistente ai farmaci tradizionali. E si sta rapidamente espandendo. Entro la prima metà del 2019, la società si aspetta di avere circa 85mila metri quadrati di spazio per le proprie coltivazioni, di cui 20mila metri quadrati nella sua sede in Portogallo.

Le prospettive a lungo termine di Tilray vanno oltre il Canada. Tilray è stato infatti il primo coltivatore di cannabis canadese a spedire cannabis medica in Europa. La sua struttura in Portogallo gli conferisce un grande centro per servire il mercato europeo, in particolare il redditizio mercato tedesco. La società ha anche esportato cannabis medica in Australia, Cile, Cipro, Nuova Zelanda e altri paesi.

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