La cannabis può essere efficace nel trattare l’autismo
Un estratto di cannabis con alto contenuto di CBD e basse concentrazioni di THC si è rivelato efficace nell’alleviare i problemi dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Sono i risultati del primo studio clinico che analizza gli effetti della cannabis su bambini autistici pubblicati su Neurology. Fino ad ora le prove che i cannabinoidi possono aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone affette da autismo erano state solo aneddotiche.
In Israele l’azienda Tiqqun’Olam aveva fornito la cannabis a circa 10 persone autistiche di età compresa tra gli 8 e i 22 anni e Naama Saban, un infermiere pediatrico, spiegava che: «I loro genitori dicono che la qualità della vita è completamente cambiata e che, per la prima volta, i loro bambini piccoli possono avere degli amici».
Intanto gli scienziati dello Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme, guidati dal dottor Adi Eran hanno studiato gli effetti di un estratto di cannabis in 60 bambini autistici con un’età media di 11,8 anni (range: 5-18 anni). Sono stati trattati con CBD e THC per via orale con un rapporto di 20: 1. La dose è stata aumentata in base all’effetto con una dose massima di CBD di 10 mg per chilogrammo di peso corporeo e una dose massima di THC di 0,5 mg/kg. La tollerabilità e l’efficacia sono state valutate con scale standard, tra cui il questionario Home Situations Questionnaire–Autism Spectrum Disorder (HSQ-ASD) e l’Autism Parenting Stress Index (APSI).
In seguito al trattamento con la cannabis, i disturbi comportamentali sono stati migliorati o molto migliorati nel 61% dei pazienti. I problemi di ansia e comunicazione sono stati migliorati nel 39% e molto migliorati nel 47%. I comportamenti di disturbo sono stati migliorati del 29%. I genitori hanno riportato meno stress come si evince dai punteggi APSI, con un miglioramento del 33%. Gli autori hanno concluso che: «Questo studio preliminare supporta la fattibilità della cannabis medica ad alto valore di CBD come un’opzione di trattamento promettente per i problemi comportamentali refrattari nei bambini con disturbo dello spettro autistico».