La cannabis nel futuro dei giganti del tabacco
Dopo averla aspramente combattuta, ora che la cannabis legale insidia il business del tabacco, i grandi produttori a livello globale rivedono le proprie prospettive nei confronti del vegetale più bistrattato della storia.
British American Tobacco (BAT), la seconda azienda del settore tabacchi a livello globale, è l’ultima, in ordine di tempo, ad investire nella cannabis. Parliamo di un’azienda che possiede brand come American Spirit, Camel, Pall Mall, Newport, Lucky Strike, e molte altre marche di sigarette popolari, oltre a diverse marche di sigarette elettroniche e di tabacco da masticare.
A marzo aveva annunciato un investimento da 175 milioni di dollari per acquisire il 19,9% di Organigram, produttore canadese di cannabis medica e di recente ha comunicato di voler accelerare la trasformazione per ridurre l’impatto sulla salute dei propri prodotti. Kingsley Wheaton, direttore marketing dell’azienda, ha detto che vede i prodotti legati alla cannabis come parte della crescita futura.
Pochi giorni fa, invece, il Ceo del gigante del tabacco Philip Morris ha esortato il governo britannico a vietare le vendite sigarette entro la fine di questo decennio. Per quella data, l’azienda spera di eliminare gradualmente le vendite di sigarette e altri prodotti a base di fumo in favore di alternative più sane.
Senza dimenticare che nel 2018 il gigante delle sigarette Altria ha speso 1,8 miliardi di dollari per comprare una quota del 45% del produttore canadese di cannabis Cronos.
Insomma, il futuro dell’industria del tabacco sarà sempre più verde, e non per le tecnologie green, ma perché avrà sempre più a che fare con la pianta delle meraviglie.