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«La cannabis è medica»: in Nuova Zelanda la prima pubblicità sull’uso terapeutico

«La cannabis è medica»: in Nuova Zelanda la prima pubblicità sull'uso terapeuticoIl cartellone pubblicitario tra Anzac Avenue and Beach Road, ad Auckland, non poteva essere più chiaro di così. Dopo la decisione dello scorso dicembre del Parlamento neozelandese di permettere la produzione e vendita della cannabis terapeutica sul mercato nazionale e internazionale, la più grande azienda del settore, Helius Therapeutics, passa ai fatti.

Il direttore esecutivo della compagnia, Paul Manning, ha dichiarato che questa campagna, che non si ferma alla cartellonistica ma prevede anche la copertura social e contenuti video, è solo l’inizio di una strategia che punta a togliere lo stigma di sostanza pericolosa e a rimettere la questione nella giusta prospettiva terapeutica attraverso le storie di persone comuni: «Alla cannabis si dovrebbe pensare come a una medicina. Speriamo che la nostra campagna sia da stimolo per un dibattito maturo», discussione che non manca di animare i media soprattutto a proposito delle possibili conseguenze che un messaggio di qeusto tipo possa avere sui minori.

In questa operazione di rebranding, termine che nel marketing indica il riposizionamento di un marchio, in questo caso della percezione della cannabis agli occhi della società civile, sarà importante il ruolo dell’informazione e di una corretta educazione. Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il via libera delle istituzioni che sul tema hanno in programma anche un referendum sull’uso ricreativo della marijuana, che il governo ha promesso di indire entro i prossimi due anni.

La nuova legge approvata dal Parlamento accorda ai pazienti un accesso molto più ampio alla cannabis medica, che finora era fortemente ristretto, anche se ci vorrà del tempo prima che sia introdotta una serie di regolamenti, norme di concessione delle licenze e standard di qualità stabiliti da esperti.
I primi prodotti a base di cannabis medicinali “New Zealand Grown” autorizzati della compagnia che ha lanciato la campagna pubblicitaria dovrebbero essere disponibili per i pazienti entro il 2020.



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