La cannabis e le donne nel 2014
«Sono una fumatrice di marijuana medicinale da nove anni. Trovo sollievo dai dolori gastrointestinali provocati della chemio, inoltre aiuta a regolare il mio sonno». Melissa Etheridge
Tradizionalmente la cannabis era illegale, appartenente alla cultura underground e dominata da soprattutto da uomini. Nonostante questo e grazie ai cambiamenti avvenuti negli ultimi 20 anni in tema di legalizzazione, la possibilità per entrambi i sessi di prosperare in un clima di legittimazione è una vera possibilità!
La silenziosa minoranza femminile si sta risvegliando. Da quando la scienza ha dimostrato gli effetti positivi che alcuni composti della cannabis hanno; le madri, le mogli, le nonne, le sorelle e le zie stanno diventando uno stormo compassionevole di “donne di cannabis” con l’obiettivo di curare e alleviare i dolori dei loro cari per farli tornare in salute.
La cannabis ha effetti sul corpo femminile e sembra essere efficace per alcuni aspetti del benessere delle donne. Ci sono prove risalenti alla fine del 7° secolo a.C. che documentano l’uso di marijuana da parte delle donne come afferma il libro di Ethan Russo “Cannabis Medicine Science and Sociology”.
I trattamenti con cannabis per le donne nel tempo hanno incluso: disturbi mestruali, dolore al seno, e vomito da gravidanza. Fino al 1934 nel Regno Unito, la British Pharmaceutical Codex utilizzava la cannabis nel trattamento della dismenorrea, il dolore durante il ciclo mestruale.
Ci sono diverse prove che dimostrano che nel corpo umano si trova naturalmente l’anandamide: un endocannabinoide che ha un ruolo chiave nella regolazione della fertilità umana. Inoltre, si pensa che gli endocannabinoidi possano essere dei componenti fondamentali del sistema di controllo ormonale durante la gravidanza umana.
La cannabis è stata efficace nel gestire molti dei sintomi della sclerosi multipla, compresi la spasticità, il tremore e la fatica. La scienza e la ricerca sulla cannabis stanno rivelando nuove sfaccettature rilevanti per entrambi i sessi.
Uno studio ripreso dal magazine Marie Claire nel 2009 indica che 8 milioni di donne in carriera con un livello d’istruzione elevato e posizioni di comando sono consumatrici regolari di cannabis negli Stati Uniti. Le donne, inoltre stanno emergendo in diversi settori, spesso superando gli uomini.
Naturalmente se si frequentano le fiere di cannabis in Europa o negli Stati Uniti si vedrà un altro lato delle donne in questo settore. La vendita di prodotti con belle ragazze vestite in modo succinto è fonte di distrazione per lo stoner maschio medio o per i coltivatori che per la natura del loro lavoro non sono abituati a ritrovarsi spesso in contesti simili. Ma il sesso vende e l’industria della cannabis non fa eccezione, purtroppo. Tuttavia questo è solo un aspetto, la fumatrice media o utente di cannabis medica, non corrisponde alle donne assunte dalle aziende per distribuire opuscoli, campioni gratuiti etc.
Le donne come Mila dalla Società Pollinator in Olanda, e Mishka dalla società editrice francese Mamaeditions, e Fernanda de la Figuera da Malaga sono tutti esempi di eccezionali donne che svolgono un duro lavoro nel settore della cannabis e che hanno raggiunto grandi obiettivi in un ambiente dominato dai maschi. Anche se non era la norma, è stato possibile.
Mila è olandese, vive ad Amsterdam ed ha appena festeggiato il suo 70° compleanno. È una mia amica personale ed ha sostenuto e lavorato attivamente per sviluppare nuovi utilizzi dei prodotti esistenti.
Sin dagli inizi degli anni ‘90 è impegnata alla scoperta di nuove tecniche di estrazione senza l’uso di solventi. Soprannominata la Regina dell’Hashish ha insegnato a tantissime persone come fare alcune delle qualità di Hashish più pure conosciute. Forse la prima donna ad aver insegnato ai coltivatori a riciclare le foglie e gli scarti inutilizzabili per creare un prodotto comunemente chiamato Nederhash!
Dopo aver viaggiato in Asia, Mila è tornata in Olanda ed ha aperto un negozio chiamato “The Pollinator” situato ad Amsterdam. I suoi viaggi in Asia, ma in particolare in Afghanistan hanno dato origine alla sua prima “lavatrice manuale” per la produzione di hashish, il Pollinator.
Ricordo che cominciai ad utilizzarlo all’inizio degli anni ’90, quando la maggior parte di noi sperimentava con i differenti ritagli e qualità la durata del processo, poi ci incontravamo con i nostri estratti di resina e li provavamo. Era l’inizio di una nuova ondata di prodotti “post raccolto” che sono entrati subito in competizione con alcuni dei migliori Charas, hashish afgani o marocchini.
Nonostante fosse prodotto dagli avanzi e scarti delle nostre growrooms, portava denaro extra offrendo un effetto incredibile ai consumatori. Insomma, è stata una vera rivoluzione, sia per i coltivatori amatoriali sia professionali.
Successivamente è arrivato il Pollinator motorizzato elettrico che aveva una copertura circolare rimovibile. Era in grado di separare la biomassa e le ghiandole di resina tenendo presente che 2°/4° è la temperatura ideale per la biomassa per eseguire il procedimento, perché a questa temperatura la resina diventa fragile ed è più semplice estrarla dalla biomassa.
Sono state portate innovazioni ad un processo millenario! In un tempo molto breve Mila e lo shop Pollinator diventano una tappa fondamentale ad Amsterdam per i produttori di tutto il mondo. Non è un cattivo risultato per una signora che voleva solo essere in grado di produrre un buon fumo pulito per se stessa dal materiale che fino a quel momento veniva buttato.
Avevano già parlato di estrazione tramite acqua anche Neville e Rob Clarke ma Mila è stata la prima persona che io conosca ad utilizzare il materiale da serigrafia unito al sistema dei sacchetti e ad averlo prodotto su scala commerciale.
La nascita dell’Ice-o-lator ha modificato i livelli di concentrazione osservati nell’estrazione della resina, e ne ha fatto un metodo molto puro di consumare cannabis per gli utenti medici. Il governo olandese ha assegnato una sovvenzione per la ricerca alla Società Pollinator® nel 2001 e Mila ha lavorato faticosamente per perfezionare la ricerca, la raccolta di dati e ha utilizzato la scienza per entrare nelle applicazioni mediche della cannabis, tutto sulla base delle sue tecniche di estrazione.
Vista la purezza delle estrazioni a secco e dell’Ice-o-lator, questi prodotti sono diventati ricercati e in vendita nei coffee shop in Olanda, ma considerando il processo necessario sono i prodotti venduti al prezzo più elevato. Questi prodotti hanno fatto da ponte tra il mondo hippie dei coltivatori e il mondo della cannabis medica e dei prodotti farmaceutici che stiamo vedendo nel 2014.
Gli estratti senza solventi di Mila insieme alle tecniche di vaporizzazione sono un metodo medico comunemente consigliato ai pazienti che hanno bisogno di un alto dosaggio di differenti cannabinoidi senza contaminazione o sostanze cancerogene. Questo è uno degli esempi delle qualità tecniche dimostrate dalle donne nel campo della cannabis, un’invenzione per la quale Mila non è seconda a nessuno!
Al giorno d’oggi le persone migliori stanno trovando la loro strada e posti di lavoro che gli corrispondono e sempre più donne ricoprono posizioni di rilievo in tutte le diverse aziende che vanno dal farmaceutico alla ricerca, dalle aziende produttrici di sementi ai produttori di fertilizzanti.
A mio parere, non è più un settore dominato dagli uomini per quanto riguarda le aree legalizzate, ma i settori più oscuri, sono ancora – per qualche motivo – dominati dall’universo maschile. Ma questa è una mia osservazione personale e non dev’essere per forza condivisa.
La cannabis, in tutte le sue forme, non manifesta postumi tipici di sonniferi e ansiolitici, che le donne sono solite utilizzare per dormire. La legalizzazione darebbe la possibilità ai rivenditori di creare qualità specifiche di alto livello pensate appositamente per i consumatori di sesso femminile.
Alcuni negozi attualmente si concentrano sulla cura del corpo e della persona, e questi fanno notevolmente appello alle donne. Le opzioni per il consumo di cannabis sono differenti: tramite commestibili, vapori e oli aggiunti ai trattamenti estetici e altri ancora e permettono alle donne di abbracciare il movimento cannabis a loro modo.
Naturalmente siamo agli inizi di un mercato emergente e ci saranno ancora un sacco di cambiamenti prima di arrivare alla legalizzazione nella maggior parte dei paesi. Ma il settore medico ha bisogno dell’innata compassione che le donne portano naturalmente a questo mondo e nella cura delle persone.
Non credo che sia mai esistito un settore dove le donne e gli uomini hanno un ruolo paritario, ma mi piacerebbe che la cannabis fosse il più grande equalizzatore del mondo!