Industriale

La canapa per depurare i terreni della discarica di Cava de’ Tirreni

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Sono 75mila le tonnellate di rifiuti depositati nella ex discarica comunale di Cannetiello a Cava de’ Tirreni in provincia di Salerno. Da oltre 12 anni si rileva un pesante inquinamento del terreno e della falda acquifera prodotto dalla discarica. Cava5Stelle, il gruppo locale del Movimento Cinque Stelle, da tempo denuncia l’inadempienza degli operatori pubblici e privati, insieme agli sprechi di denaro per progetti di bonifica dell’area mai portati a termine.

I documenti ufficiali indicano la necessità di una messa in sicurezza permanente della discarica e l’intera area circostante è classificata come “centro di pericolo” mentre le statistiche comunali sull’incidenza dei tumori sono ancora avvolte dal mistero e il movimento osserva che il registro dei tumori di Cava de’ Tirreni resta inspiegabilmente fermo all’anno 2009. Il gruppo dedicato all’ambiente di cava5stelle ha proposto un progetto di reintroduzione della canapa a Cava de’ Tirreni per cominciare un’opera di bonifica naturale dal percolato tossico della discarica: «La canapa ancor prima del tabacco ha dato sostentamento a molte famiglie di questo territorio con la fabbricazione delle corde», ha dichiarato un rappresentante nei giorni scorsi. «Questa pianta richiede poca acqua e preleva dal sottosuolo sostanze tossiche e metalli pesanti che fissa sul proprio fusto. Le aree che hanno subito l’ordinanza di divieto di pascolo e raccolta potrebbero iniziare questo percorso di sanificazione e nello stesso tempo ottenere un ritorno economico con la vendita di fibra per materiali edili».

Il movimento cava5stelle ha quindi invitato agricoltori, giovani imprenditori, rappresentanti delle associazioni di categoria e proprietari dei terreni a definire un piano di fitodepurazione simile ad altri già attivati in diverse regioni italiane: a Taranto e nelle campagne brindisine e con la rinascita di aree agricole contaminate dai poli siderurgici grazie ai progetti per la fitorimediazione di CanaPuglia e Assocanapa. E poi in Val d’Agri con l’operazione di Lucanapa sui campi confinanti con le estrazioni petrolifere. Altri esempi a Porto Marghera e nella Terra dei Fuochi.
Dopo la continua discarica di responsabilità avvenuta nel corso degli anni, il sindaco di Cava de’ Tirreni ha recentemente sottolineato che il sito di Cannetiello oggi non causa alcun rischio ambientale e l’area è sottoposta a un costante monitoraggio di suoli e acque. La procura della Repubblica di Nocera ha provveduto al dissequestro della discarica per consentire la realizzazione di nuovi lavori per la messa in sicurezza. Resta sul tavolo la proposta di cava5stelle per il recupero ambientale delle aree circostanti e attendiamo quindi risposte e opinioni dagli operatori interessati al progetto di fitobonifica per Cannetiello.



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