Kush, Haze, Skunk…. ecco come riconoscerle
Uno sguardo alle qualità e caratteristiche che identificano le 3 linee genetiche più conosciute al mondo: Kush, Haze e Skunk.
Iniziamo con le varietà KUSH!
Ormai famose e gettonate, sempre più presenti sul mercato. Quando si parla di “kush” ci si riferisce ad un certo gruppo di varietà di cannabis indica la cui origine genetica fa capo a varietà autoctone delle pendici della catena montuosa dell’Hindu Kush. Grazie alle varietà tipiche di questa regione che comprende Afghanistan, Pakistan e India nord-occidentale oggi abbiamo innumerevoli genetiche dalle qualità pregiate, dai sapori intensi e dalle caratteristiche adattive uniche. Sebbene siano zone del mondo spesso oggetto di violenti scontri bellici, il loro contributo nei confronti degli appassionati della cannabis è tra i più rilevanti, e grazie alla cultura locale nel tempo si è riusciti a preservare l’identità genetica.
Le vallate e le colline dell’Hindu Kush sono state per secoli rinomate per essere le migliori zone di produzione di hashish al mondo. Basti pensare all’hashish afgano, considerato una vera leggenda tra gli appassionati. Infatti queste varietà sono caratterizzate da una grande produttività in termini di resina che le rendono ideali per la produzione di hashish di grande qualità. Negli anni, la selezione naturale ed in parte anche umana hanno permesso a questa pianta di evolvere i suoi tratti dominanti portandola ad avere una struttura piccola e cespugliosa ricca di tricomi. Durante gli anni ’70, alcuni zelanti consumatori iniziarono a far arrivare varietà Kush negli Stati Uniti ed ancora oggi restano ampiamente coltivate seppur in linee ibride, frutto di lavori di breeding locali. Queste varietà sono diventate la base per il lancio di numerosi strain di cannabis diventati veri e propri classici. Basti pensare alla OG KUSH.
Caratteristiche fondamentali:
Genere: Indica (a predominanza)
Linea parentale: esemplari landrace dalla catena montuosa dell’Hindu Kush
Periodo di fioritura: breve/molto breve (dalle 7 alle 9 settimane)
Portamento/altezza: compatta/bassa
Produttività: medio-alta
Percentuale di THC: medio-alta
Profilo aromatico: sotto questo aspetto purtroppo non è facile delineare un profilo unico, dato proprio dalle innumerevoli ibridazioni di successo ottenute partendo dalle landrace dell’Indu Kush, ma è possibile, grazie anche alle testimonianze di chi negli anni ‘70 ha vissuto il periodo di rinnovata diffusione moderna nel mondo, avere qualche riferimento specifico sulle originali Kush. I sapori ricordano le fragranze di resina di pino, muschio e note floreali e non è raro percepire anche sentori di liquirizia.
Spesso alcune varietà avevano varianti citriche, con toni aspri e pungenti (skunky). Da sempre sono famose per i loro effetti corporei molto intensi e per le loro proprietà mediche. L’high esternamente corporeo e sedativo le rendono adatte ad un consumo serale dove questo piacevole effetto sarà goduto nella sua interezza offrendo un rilassamento molto intenso. Piacevoli, con effetto duraturo capaci di penetrare dolcemente lungo tutto il corpo. L’ansia o l’effetto paranoia non sono caratteristiche che appartengono al consumo di queste varietà molto sedative e rilassanti.
HAZE TIME!
Chi di voi appassionati growers o assidui consumatori non ha mai sentito parlare di una HAZE?! Nessuno! Tutti noi abbiamo avuto il piacere di incrociare le nostre passioni da coltivatori e consumatori con qualche strain HAZE. Super Silver Haze, Lemon Haze, Neville’s Haze…. sono solo alcune delle varietà ancora oggi estremamente gettonate la cui ibridazione parte da una originale Haze!
La leggenda sulla nascita delle Haze ha appassionato, incuriosito ed affascinato innumerevoli cultori. Diventata famosissima a metà degli anni ‘60, ha offerto effetti psichedelici, stimolanti ed energizzanti a tutti i consumatori più navigati. La leggenda ha origine in California, dai “Fratelli Haze”, appassionati coltivatori la cui passione per le varietà Sativa gettò le basi per una ibridazione a 4 vie di un ibrido di Sativa 100%, il cui asse parentale era composto da genetiche rigorosamente Landrace (autoctone).
Sappiamo che la linea seguita è stata la seguente: Sativa messicane x Sativa colombiane, incrociate a loro volta con Sativa indiane e poi tailandesi.
È da questo lavoro ossessivo sulle varianti sativa autoctone di diverse aree geografiche del mondo che si arrivò per la prima volta alla leggendaria “Haze”. Ibrido sativa puro dagli effetti sbalorditivi! Nel tempo la “original haze” subì ulteriori manipolazioni nel proprio asse parentale per essere ulteriormente migliorata. Di fatto la sua coltivazione non era facile, caratterizzata da lunghissimi periodi di fioritura, anche oltre le 12 settimane, da una resa non eccellente in termini di peso ma soprattutto possedevano ed in parte mantengono ancora la caratteristica di un portamento molto slanciato, con una altezza finale imponente. Delicata dal punto di vista nutrizionale non era un ibrido coltivabile per tutti tant’è che nei suoi anni, tanti cannabici ne prevedevano una futura “estinzione”.
Caratteristiche fondamentali:
Genere: Sativa (pura)
Linea parentale: esemplari landrace messicani, colombiani, indiani e tailandesi.
Periodo di fioritura: lungo/molto lungo (dalle 11 alle 14 settimane)
Portamento/altezza: slanciata/alta (oltre 2 metri)
Produttività: media
Percentuale di THC: medio-alta
Profilo aromatico: speziato, terroso, agrumato, dolce, solerte con sentori di incenso
Negli anni ’70 le Haze vennero portate in Europa, c’è chi dice dagli stessi Haze brothers chi invece da Skunkman (di cui parleremo fra poco), anche qui apprezzate per il loro effetto psichedelico, energizzante, euforico al punto che entro gli inizi degli anni ‘80 ogni seedbank possedeva e commercializzava almeno una linea haze. I caratteristici bud a costruzione aperta, poco densa e discretamente fogliosi andavano dal viola all’argento passando per il rosso donando un high trippy, completamente mentale, stimolante per la creatività in ogni suo aspetto. Alcune varietà haze non sono adatte ai fumatori novizi, il loro consumo può portare ad un’accelerazione del battito cardiaco con conseguente sensazione di paranoia o ansia. Famosissima la Purple Haze, decantata da Jimi Hendrix, la Amnesia Haze e la Super Silver Haze, tutte vincitrici di innumerevoli Cannabis Cup.
DALLA KUSH ALLA HAZE PER ARRIVARE ALLA SKUNK!
Tra le più famose varietà di cannabis conosciute in tutto il globo, la SKUNK è di sicuro l’ibrido che ha riscosso il maggior successo tra i consumatori di tutto il mondo. Facile da coltivare, dalla fioritura breve, con rese importanti ed effetti incredibili era destinata a diventare la vera regina del mondo cannabico. Questa famosa varietà di cannabis nasce ufficialmente nel 1969 (SKUNK#1) a seguito di un progetto portato avanti da Sacred Seeds, un gruppo di growers che decise di portare tutte le caratteristiche della sativa su di una stabilità landarace di varietà afgane. David Watson, in arte Sam the Skunkman, fu il fautore del progetto che porto alla creazione del primo ibrido stabile che aggregava le caratteristiche delle due macro famiglie della cannabis, Sativa e Indica.
Fu lui a portare in Europa 250.000 semi di Skunk sopravvissuti a diverse peripezie tra arresti e retate della polizia, e successivamente venduti a Neville in Olanda dove Skunkman volle trasferirsi per le minori restrizioni legali vigenti nei Paesi Bassi. Passata di mano in mano la Skunk era forte, resistente, stabile, produttiva ed esternamente potente, una volta immessa nel mercato iniziò ad essere tra le varietà scelte come base per le future ibridazioni perché aveva la capacità di trasferire alla progenie una grande resistenza, specialmente alle muffe, botrite in particolar modo piaga che affliggeva le afgane coltivate in climi più umidi e temperati (USA-Europa Occidentale). La sua stabilità permetteva di creare velocemente nuovi ibridi estremamente forti e facili da coltivare per tutti. Oggi è possibile trovare decine e decine di varianti di skunk; Lemon skunk, Super skunk, Sweet skunk ognuna con qualche sfumatura differente tra le dominanze nell’aroma.
Caratteristiche fondamentali:
Genere: Ibrido, 75% sativa e 25% indica
Linea parentale: esemplari landrace messicani, colombiani, indiani e tailandesi X afgana landarace
Periodo di fioritura: medio/breve (8/9 settimane)
Portamento/altezza: compatta/media
Produttività: alta
Percentuale di THC: medio-alta
Profilo aromatico: la skunk è stata così innovativa da rendere il suo profumo uno dei riferimenti standard per identificare un sentore ben specifico, quello “skunky”. Difficile da descriver a parole è unico nel suo genere, pungente, speziato, intenso, dolce e a tratti aspro/acidulo.
La skunk ha ammaliato il mondo cannabico donando ai consumatori un effetto equilibrato tra la potenza energetica delle sativa con l’effetto corporeo tipico delle indica ed unitamente alla sua facilità di coltivazione, stabilità ed effetto tutto da godere in un mix cerebrale e corporeo perfetto si è guadagnata nel tempo una posizione di rilievo che le da il diritto di nomina a “leggenda”.
a cura di Daniele D’Agata
THC university certified grower