Kiave – Solo per cambiare il mondo (recensione)
A circa 3 anni di distanza dal suo ultimo lavoro solista, Kiave torna nella scena con un nuovo disco e non lo fa per i soldi, per stare sotti i riflettori ma “Solo per cambiare il mondo“, ed è questo il titolo del suo nuovo album composto da 15 tracce + 1 bonus track che differenzia la versione digitale acquistata su Itunes da quella fisica.
Fin da subito il rapper di Cosenza ci accoglie da vero “Hardcore Gentleman“, dandoci il benvenuto nel suo mondo due canzoni dopo con “Welcome“, brano dal suono classico e tradizionale che vanta gli scratches di Dj Double S e di cui è stato estratto il secondo video ufficiale.
Mirko è un rapper con un’ottima padronanza del flow e della tecnica e che ama parlare di ciò che vive e lo circonda: ci racconta con amarezza “11 storie” di persone nate col talento giusto nel posto sbagliato, della sua “Ultima notte” bollente vissuta con una ex dove troviamo al ritornello un fantastico Hyst, ma riesce a regalarci anche un po’ di spensieratezza con “Identità“, canzone che vede la collaborazione del suo compaesano calabrese Dario Brunori.
Kiave è un testimone dalla nazione dei controsensi e la sua vena polemica e ironica allo stesso tempo viene messa in risalto in “Di Che Stiamo Parlando“, mentre in “Street Fighter” troviamo grinta e rime da battaglia assieme ai suoi avversari e amici di sempre Ensi e Clementino su un beat che potrebbe far parte della colonna sonora del film “300”.
Gli altri featurings al microfono sono tutti di nomi ben noti al pubblico, partendo dai suoi compagni di crew Ghemon e Mecna col quale firmano il pezzo più nostalgico e schietto della tracklist arrivando poi a Madbuddy. “Solo per cambiare il mondo” è un disco dal suono omogeneo, infatti la maggior parte delle strumentali è affidata a Fid Mella, noto produttore austriaco che spesso e volentieri collabora con gli artisti del collettivo Blue Nox, ma ai beats troviamo anche Big Joe, Res Nullies Vox P, Deleterio, MainLoop, Squarta, Stokka e Dj Impro.
E’ “Il Lungo addio” a chiudere la tracklist, brano dal sapore malinconico, una sorta di testamento dove Kiave ci confessa di essere stanco di lottare, stanco d’aspettare il giorno in cui tutto doveva cambiare, e forse per questo che fin dal titolo dell’album ciò che emerge è la sua voglia di rivalsa e riscatto.
In conclusione “Solo per cambiare il mondo” è una riconferma della bravura del rapper cosentino, una sorta di secondo capitolo di “Il tempo necessario”, un disco che testimonia la maturità artistica e umana di Mirko, e che nonostante avesse il talento e le capacità per diventare una chiave passepartout per il grande pubblico, ha deciso di restare nell’autoproduzione totale rimanendo Kiave, un b-boy fiero che in questi anni ha sempre manifestato con orgoglio l’amore per il vero e genuino HipHop.
————————————————————————————————————————————————
Francesco Theak