Kalashnikowa Autofiorente – Green House
Seed bank: Green House
Autofiorente femminizzata
Genetica: Kalashnikowa – Green o Matic
Ho voluto provare, penso per la prima e ultima volta, delle automatiche ed ho scelto questo strain di Green House totalmente nuovo. Ho sentito parlare molto bene della Kalashnikowa regolare per produttività abbondante e squisitezza di aromi e quindi mi sono lasciato tentare.
Inizio questo ciclo mettendo due semi in ammollo in acqua tiepida ed al buio per 12 ore e procedo con la semina direttamente in vasi definitivi da 15 litri, utilizzando il terriccio Janeko light mix di Atami. Dopo 5 giorni dall’interramento le mie Kalashnikowa germinano e iniziano a godersi il sole di maggio.
Il 16° giorno do una somministrazione di fertilizzante di Booster Atami mixato con Bloei Atami a metà della dose consigliata (ossia, 0,5 ml su litro d’acqua a pH regolato). Pare proprio che abbiano gradito visto lo sviluppo in soli 5 giorni.
Qui le piante al 16° giorno e la metamorfosi in soli 5 giorni quando partono prepotentemente in fioritura. Come vedete, godono di ottima salute. Da qui, e dal fatto che i cicli delle autofiorenti non danno spazio alla creatività del grower, decido di differenziare il tipo di coltivazione di una rispetto all’altra, effettuando delle piegature su una sola e lasciando la seconda nelle mani di madre… NATURA!!!
Al 33° giorno di vita le mie KALA (perché nel frattempo mi ci sono appassionato) si presentano sempre in salute ma la pianta che ho sottoposto a legatura sembra meno produttiva rispetto all’altra. Cosa prevedibile dal fatto che una ha subito uno stress in più rispetto alla naturale.
Osservo molto queste piante. In principal modo perché è uno strain totalmente nuovo e ne osservo le eventuali instabilità genetiche. Inizialmente la pianta piegata cresceva molto più velocemente rispetto all’altra e la sua fioritura è iniziata con due giorni in anticipo. Ho voluto sperimentare sulla mia pelle la differenza tra piegata e non, anche per rendermi conto se una rispetto all’altra sarà migliore in produttività. E metto nel mio “bagaglio” da grower!
Riprendo a dare una botta di fertilizzante (sempre a metà dose consigliata), passando al biomagno 100% biofioritura che somministro a 1 ml ogni due litri d’acqua. Al 47° giorno iniziano notevolmente ad ingrossare le cime e, calcolando che prendono 8 ore di sole diretto al giorno, posso ritenermi più che soddisfatto per dimensioni e compattezza delle cime.
Mi accorgo che con i tempi ci vado un po’ stretto rispetto alla data di partenza delle mie vacanze e quindi opto per fertilizzare ad ogni irrigazione col biomagno biofioritura. Mi scoccia un po’ dover dar loro una marcia in più a causa della mia partenza ma non riuscirei ad abbandonarle a se stesse.
Eccole al 54° giorno. Ormai hanno le ore contate. Procedo quindi con un abbondante flush radicale e l’inchiodatura alla base dello stelo principale. Avessi avuto dell’ulteriore tempo ed un’escursione termica tra giorno e notte un po’ più rilevante, credo che queste Kalashnikowa mi avrebbero dato delle grandi soddisfazioni.
Sono costretto a chiudere il ciclo al 62° giorno comprensivo di flush e chiodatura.
Dopo averle appese a testa in giù il risultato finale lo reputo più che soddisfacente per le tempistiche di raccolta. La pianta legata, che inizialmente credevo fosse quella più produttiva, ha prodotto 13 gr. mentre l’altra lasciata naturale ha prodotto 22 gr. Non oso immaginare a ciò che ne sarebbe uscito con le tempistiche ottimali. Ho allargato il mio orizzonte coltivando le autofiorenti, che consiglio solo per chi ha poco tempo in fatto di termini ristretti alla conclusione del ciclo. Ora proverò a settembre a rifarle indoor per vedere la differenza dando loro il tempo necessario per una buona riuscita.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno consigliato e che hanno partecipato a questo ciclo.
Bruto Enjointeam
(dal forum di enjoint.com)