Just flow
Evoluzioni facendo perno con il proprio stesso corpo, elevarsi dal suolo cercando la spinta solo nelle dita dei piedi, rendere le mani l’appoggio ancora più affidabile che il pavimento stesso, la Breakdance chiede rigore al corpo, continuo allenamento e tante cadute, ma ripaga l’anima, la farcisce di autostima, sana evasione dalla grigia realtà quotidiana e una selezione naturale di chi segue veramente la stessa passione, come in ogni campo dove impera il sacrifico. Un corpo dev’essere ovviamente allenato per potersi permettere determinati movimenti ma sinceramente ritengo che ogni età ed ogni livello di preparazione fisica siano ben accetti in questa danza, senza pregiudizi e limitazioni, perché nel Breakin’ prima di tutto danza il cuore, è quello il motore del flow che dentro c’è o non c’è. L’avvicinamento alla Breakdance non deve scoraggiare chi vorrebbe ballarsela ma per ragioni anagrafiche o fisiche pensa già di non potercela fare. Tra un ragazzo che ben strutturato fisicamente cade più volte prima di riuscire a completare un freeze (letteralmente “passo congelato”, quando il b-boy o la b-girl bloccano qualche secondo il proprio corpo in una posa scenica con le gambe sollevate dal suolo e la testa appoggiata di lato, a far leva sulla “coroncina”) e un ragazzo magari sovrappeso che cadrà due volte in più ma una volta capita la tecnica arriverà, perché arriverà, a chiudere il passo,non c’è alcuna differenza: entrambi ci hanno provato, riuscendoci. Ricordiamoci le origini di questa danza: non è nata in sale rivestite di lucido parquet con insegnanti dallo sguardo severo, ma per la strada, tra persone reali, senza selezioni o standards cui attenersi. Quanti allievi maldestri, fuori forma, alla prima esperienza di movimento fisico continuo sono diventati b-boy e b-girl di tutto rispetto, dopo ore passate a forgiare il proprio corpo certo, ma soprattutto spinti dalla passione come fossero mani invisibili ad accompagnarli per il percorso che il Breaking segna appena la musica esce dallo stereo. Alcuni fanno evoluzioni che altri non faranno mai, ma compenseranno con uno stile ed un flow che a sua volta altri non sapranno mai trasmettere, per questo le persone hanno bisogno l’una dell’altra, per completarsi. Nelle migliori crew ognuno ha qualcosa che manca nel compagno, sennò saremmo solo soldati danzanti usciti da un addestramento. Ragazzi e ragazze, se sentite che l’energia dell’Hip Hop è ciò che vi sentire bene con voi stessi, la voce che voi non avete e dice per voi quel che pensate, se non riuscite a stare fermi su un breakbit e naturalmente si compone nella vostra mente la sequenza dei passi che più si adatta alla musica che state ascoltando, lasciate emergere il ballerino che è in voi, perché la Breakdance è la più democratica tra le danze, proponendo passi in piedi, passi a terra, originalità personale e voglia di condivisione, chiunque voi siate. Basta con i clichè, facendo un giro su Internet nei filmati tratti da jam sessions e contests vedrete che uomini maturi o ragazze e ragazzi sovrappeso hanno raccolto applausi ed ammirazione per il loro stile, ma soprattutto per il messaggio che hanno lasciato, quello di essere presenti anche se i canoni della società moderna in altre danze li avrebbero esclusi, quello di voler essere quel che si è fino alla fine, fregandosene del giudizio degli altri. La Breakdance è danza di tutti e per tutti. Provare per credere.
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Andrea Giuliano aka MisterX